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Ilva: il CdM approva il decreto di risanamento ambientale

Galletti: “Rafforzato l'impegno per il risanamento ambientale, strumento fondamentale per il futuro del siderurgico tarantino”

Ilva: il CdM approva il decreto di risanamento ambientale (foto di www.corriereditaranto.it)

 

(Rinnovabili.it) – Il Consiglio dei Ministri ha approvato ieri il decreto legge recante misure urgenti per la realizzazione del piano delle misure e delle attività di tutela ambientale e sanitaria per le imprese sottoposte a commissariamento straordinario. Il provvedimento riporta tra le finalità quella di assicurare il risanamento ambientale dell’ILVA, prevedendo la continuità produttiva ed occupazionale. Nel dettaglio, viene precisata la tempistica di attuazione delle prescrizioni dell’autorizzazione integrata ambientale e del Piano ambientale, prevedendo due scadenze generali: entro il 31 luglio 2015 dovranno essere realizzati gli adempimenti scadenti a quella data, nella misura minima dell’80%; entro il 5 agosto 2016 dovranno essere completati gli interventi ambientali. Queste non sono le uniche date importante. Il decreto riconferma il termine dell’8 marzo 2016 per l’applicazione delle migliori tecniche disponibili. Le BAT (Best Available Techniques) sono definite come la più efficiente e avanzata fase di sviluppo di attività e relativi metodi in grado di migliorare l’efficienza ecologica dei cicli tecnici di produzione. Inoltre entro la fine del 2015, il commissario straordinario dovrà presentare al Dicastero ambientale e all’Ispra una relazione sullo stato di attuazione del piano ambientale.

 

“Il risanamento ambientale dell’Ilva è un’assoluta priorità sociale ed economica e uno strumento strategico per il rilancio dell’azienda – ha commentato a margine del CdM, il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti. – Con il decreto legge Ilva approvato dal Consiglio dei Ministri si rafforza questo impegno, consentendo il reperimento delle risorse finanziarie necessarie per gli interventi”. L’impresa potrà contrarre finanziamenti prededucibili (a norma dell’articolo 111 del regio decreto 16 marzo 1942, n. 267), qualora siano funzionali all’attuazione del piano ambientale e previa attestazione del Ministro dell’Ambiente. “Le condizioni di favore per accedere al prestito ponte per le attività di ambientalizzazione della fabbrica e la rimodulazione dei tempi degli interventi per assicurare che il risanamento proceda speditamente e che continuità produttiva e livelli occupazionali siano salvaguardati – conclude Galletti – sono elementi importanti per assicurare all’Ilva e a Taranto una prospettiva di tutela ambientale, ma anche quella opportunità di sviluppo economico che la crisi del siderurgico aveva messo a rischio”.