(Rinnovabili.it) – Il fracking può inquinare l’acqua potabile. Lo dice uno studio di due ricercatori indipendenti, che hanno condotto analisi con dati del governo texano sull’acqua domestica di un cittadino residente a Parker County, non lontano da una zona di fratturazione idraulica. Gli scienziati hanno rilevato livelli di metano pericolosamente alti, che avevano contaminato l’acqua fuoriuscendo da una formazione geologica contenente il gas di scisto. Secondo gli ambientalisti, la ricerca mette in luce la cattiva abitudine dei decisori a difendere gli interessi delle aziende energetiche piuttosto che quelli dei cittadini. Questi ultimi, infatti, non avrebbero possibilità di appellarsi alla legge contro la minaccia che grava sulla loro salute.
Eppure il caso di Parker County non è l’unico che negli ultimi tempi ha scosso l’opinione pubblica riguardo all’opportunità del fracking. Anche in Canada, nella provincia dell’Alberta, il governo ha verificato l’inquinamento delle falde da cui deriva l’acqua potabile. E negli Stati Uniti si contano almeno altri due casi in Stati diversi. Nel caso di Dimock, in Pennsyllvania, lo staff regionale dell’EPA (Environmental Protection Agency) era riuscito a collegare già da tempo la contaminazione dell’acqua con le pratiche di fratturazione idraulica, ma è stato costretto a interrompere prematuramente l’indagine.
Dinanzi a queste nuove evidenze, che suonano come un campanello d’allarme per la salute e l’ambiente, diverse comunità hanno indetto proteste dalla California al Colorado, dal New York al Texas. Senza contare chi già si oppone in Inghilterra e nel resto d’Europa, anche se nel Vecchio continente il fenomeno è ancora molto circoscritto. Cosa che potrebbe cambiare, dato che di recente la Germania ha pubblicamente annunciato che il governo si riunirà presto per predisporre norme e regolamenti per introdurre il fracking. Altro possibile incentivo alla diffusione europea delle tecniche di estrazione del gas di scisto è l’intenzione comunitaria di aprire una zona di libero scambio con gli USA. Il suo scopo è facilitare le esportazioni dei due blocchi, fatto che agevolerebbe le multinazionali americane nelle loro richieste di concessioni per trivellare anche da noi.