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Horizon 2020, quando innovazione fa rima con combustibili fossili

horizon 2020

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(Rinnovabili.it) – Da quando è stato creato, Horizon 2020 il più importante programma di finanziamento per la ricerca e l’innovazione europea, si è dato come priorità quella di supportare una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva. Ma l’aspetto “sostenibile” sembra spesso e volentieri perdere la sua centralità nel disegno complessivo. Lo dimostrano gli ultimi progetti di energia selezionati per il finanziamento di Horizon 2020.

 

Il programma ha reso pubbliche in questi giorni le quindici proposte vincitrici del finanziamento di 74 milioni di euro, così come stabilito d’intesa con l’INEA. La somma è quella stanziata per la call 2016-2017 nell’ambito della gara Competitive Low-Carbon Energy. Peccato che le categorie aperte al finanziamento sia per lo più legate all’energia da fonte fossile. Per ora l’Agenzia europea non ha fornito ancora dettagli in merito ai progetti selezionati, promettendo maggiori informazioni una volta firmati gli accordi di sovvenzione. Ma da una rapida occhiata al bilancio si evince come le tecnologie di carbon capture and storage – CCS (da molti ribattezzato col nome di “carbone pulito”) e quelle di miglioramento dell’efficienza delle centrali fossili tradizionali si siano ritagliate la fetta maggiore dei finanziamenti.

 

>>Scopri chi fa pressioni per il “carbone pulito in Europa<<

Nel dettaglio, la chiamata prevedeva sei argomenti chiave: lo sviluppo delle tecnologie per i biocarburanti di prossima generazione; la diffusione sul mercato di tecnologie dedicate alle energie rinnovabili (dal fotovoltaico al geotermico), la misurazione, il monitoraggio e il controllo dei rischi del CCS e dello sviluppo di idrocarburi non convenzionali (in particolare il gas scisto); la realizzazione di centrali elettriche altamente flessibili a combustibili fossili; lo sviluppo del bio-CCS; la sperimentazione dello stoccaggio geologico.

Alle sette proposte per i topic inerenti le fonti fossili, carbone pulito compreso, va un finanziamento di quasi 50 milioni di euro. A rinnovabili e biocarburanti – sono, rispettivamente, sei e due le proposte selezionate – va il resto della somma. I progetti dovrebbero partire ufficialmente non oltre 5 settembre di quest’anno.

 

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