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Greenbuilding, Desert Rain diventerà l’edificio più green al mondo

Greenbuilding, Desert Rain diventerà l’edificio più green al mondo

 

(Rinnovabili.it) – Desert Rain ha tutte le carte in regola per diventare l’edificio più green al mondo. Se finora le cinque unità residenziali realizzate da Tozer Design a Bend, nell’Oregon, avevano ottenuto la certificazione LEED Platinum, nei giorni scorsi hanno guadagnato anche quella del Living Building Challenge (LBC). Un progetto iniziato nel lontano 2008 che fa largo uso di soluzioni di greenbuilding per risultare effettivamente sostenibile.

 

A sei anni dall’inizio dei lavori – recita il comunicato stampa di LBC – Desert Rain si è guadagnata la certificazione dimostrando che i suoi 5 edifici producono più energia di quanta ne usino i residenti e che il 100% del fabbisogno di acqua è soddisfatto grazie al sistema di raccolta dell’acqua piovana. Inoltre, i materiali da costruzione impiegati non contengono sostanze chimiche tossiche e tutto il legno usato è stato recuperato per il riuso o certificato FSC. I rifiuti prodotti dal complesso vengono compostati in sito e tutte le acque reflue vengono processate e riutilizzate per l’irrigazione.

 

Greenbuilding, Desert Rain diventerà l’edificio più green al mondoLa certificazione LBC è forse la più esigente al mondo. A differenza di standard come il LEED, non richiede semplicemente che il progetto abbia determinate prestazioni solo sulla carta, ma bisogna dimostrarle nella pratica. Così, il comunicato di LBC arriva dopo 12 mesi di continuo monitoraggio delle prestazioni “a regime” di Desert Rain. Inoltre, LBC richiede un approccio comprensivo all’impatto ambientale del progetto, che risale fino all’origine della supply chain e tiene conto anche dei metodi di costruzione e delle emissioni rilasciate in fase di cantiere.

Oltre alle caratteristiche di greenbuilding citate da LBC, Desert Rain soddisfa il proprio fabbisogno energetico unicamente grazie all’energia solare, tra i materiali da costruzione figurano anche argilla, sabbia e paglia reperite localmente, e dagli edifici che sorgevano sul sito (gli standard LBC impediscono l’aumento del consumo di suolo) sono stati recuperati diversi materiali tra cui la pietra. Pompe a recupero di calore completano questo edificio a energia positiva che si sviluppa su quasi 450 mq.

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