Nel progetto dello studio Bruner/Cott e associati l’impegno a diventare carbon-neutral entro il 2020. Solare, legno FSC e materiali atossici i punti di forza
(Rinnovabili.it) – Allievi e docenti hanno iniziato ufficialmente il loro primo anno scolastico nel Kern Center dell’Hampshire College, nel Massachusetts. I lavori sulla nuova struttura del college americano sono terminati all’inizio dell’estate, ma si può dire che sia ancora un “work in progress”. Gli architetti dello studio Bruner/Cott e associati, insieme agli organi di indirizzo dell’istituto lo hanno concepito sin dal principio come un edificio tra i più sostenibili al mondo, completamente autosufficiente e all’avanguardia anche per quegli aspetti che non rientrano normalmente nelle certificazioni di greenbuilding. E si sono fissati degli obiettivi supplementari. Insomma, un modello da imitare.
Il Kern Center, quanto a certificazioni green, non ha comunque nulla da invidiare ai migliori esempi di greenbuilding in tutto il mondo. Infatti ha ricevuto il via libera dal Living Building Challenge, forse la certificazione più stringente, attenta e onnicomprensiva disponibile. Oltre a questo aspetto, il College ha fissato ulteriori obiettivi di risparmio ed efficienza energetica per il futuro (punta tra l’altro a diventare completamente autosufficiente entro l’anno grazie al solare) e si è impegnato a risultare carbon neutral entro il 2020.
L’intero edificio è disseminato di caratteristiche edilizie e sistemi che permettono di ridurne al minimo indispensabile l’impronta ambientale. Il tetto ospita moduli solari (6,4 milioni di kWh l’anno), mentre tutti i servizi igienici sono dotati di toilette compostanti. Un sistema di raccolta e riciclo dell’acqua piovana garantisce l’autosufficienza anche dal punto di vista delle risorse idriche. Per quanto riguarda i materiali, gli esterni sono realizzati prevalentemente in pietra e legno, tutti reperiti localmente. Secondo quanto richiesto dal Living Building Challenge, inoltre, tutto il legno impiegato è non solo certificato FSC, ma anche documentato accuratamente lungo l’intera catena di custodia del materiale, dall’origine al cantiere.
Fiore all’occhiello è l’utilizzo, nell’intera struttura, di materiali atossici nei quali sono assenti 41 sostanze chimiche – la lista è fornita dal LBC – che oltre ad incidere negativamente sull’ambiente a monte, peggiorano la qualità dell’aria indoor.