In Cina si sta assistendo ad un vero e proprio boom del greenbuilding, la cui superficie lorda certificata ha superato di 10 milioni di mq quella degli USA
(Rinnovabili.it) – In Cina si sta assistendo ad un vero e proprio boom dell’edilizia sostenibile. Il mercato del greenbuilding dal 2008 ad oggi è cresciuto di 154 volte e dall’inizio dell’anno 2538 progetti hanno raggiunto la certificazione Green Building Evaluation Standard cinese.
La superficie lorda occupata da edifici ecocompatibili certificati in Cina ammonta a 290 milioni di mq, mentre altre 627 strutture hanno ottenuto la certificazione LEED aggiungendo altri 28 milioni di metri quadrati al totale.
Se si conteggiassero gli edifici certificati con gli standard cinesi e quelli americani leed si otterrebbe 320 milioni di metri quadrati di edilizia green, che scalzano gli Usa dal primato, superandoli di 10 milioni di mq.
Dato che la Cina è una delle nazioni che sta investendo moltissimo nell’industria delle costruzioni il mercato del greenbuilding ha ottime prospettive di crescita ed è una terra battuta dagli investitori di tutto il mondo. Anche se rispetto ad altri stati la Cina è un paese giovane nel mondo dell’edilizia sostenibile le stime prevedono che nel periodo tra 2014 e 2020 si conteranno oltre 7 miliardi di metri quadrati lordi certificati.
Le caratteristiche del boom del greenbuilding in Cina:
- Sviluppo dalle regioni più sviluppate all’intero paese
- Interesse per l’architettura sostenibile del settore commerciale e non solo residenziale
- Efficientamento di vecchi edifici e non solo sostenibilità nelle nuove costruzioni
- Da mercato verde a valutazione dell’intero ciclo di vita
- Continua evoluzione della normativa sulla bioedilizia
La vera esplosione del mercato del greenbuilding c’è stata con la presa di coscienza che gli aspetti di sostenibilità della struttura non influiscono in modo massiccio sul costo totale della costruzione – dai rapporti si nota che una progettazione attenta agli aspetti della sostenibilità prevede un costo aggiuntivo che oscilla tra lo 0,8 e il 6% dell’importo totale, ma le analisi di mercato hanno rivelato che questa percentuale è destinata a diminuire con gli anni.