Durante la COP 21 imprese e governi di tutto il mondo hanno firmato l'accordo che porterà all'aumento esponenziale degli NZEB entro il 2020
(Rinnovabili.it) – Al vertice sul Clima di Parigi è stata annunciata la collaborazione tra governi ed imprese del greenbuilding per aumentare in modo esponenziale il numero di NZEB – Net Zero Energy Buildings – entro il 2020. Un secondo traguardo, il 2030, fissa come obiettivo la ristrutturazione e l’efficientamento degli edifici esistenti.
Contenere i consumi e le emissioni degli edifici è una mossa fondamentale per la lotta al cambiamento climatico, per questo il Corporate Group sul climate change della COP ed i rappresentanti di sedici tra le più grandi aziende del mondo delle costruzioni hanno firmato l’accordo per migliorare l’efficienza del parco immobiliare in tutto il mondo.
Tra le multinazionali coinvolte ci sono British Land, Hammerson, Interface, JLL, Kingfisher, Land Securities, Lloyd’s Banking Group, Philips, Skanska, and Tesco. Con l’accordo i colossi del real estate si sono impegnati a lavorare insieme per accelerare il cambiamento verso il greenbuilding, l’edilizia sostenibile che potrebbe risparmiarci un’enorme fetta di emissioni da qui a cinque anni.
“La miglior efficienza energetica degli edifici ci metterà su una strada che porta a basse emissioni di carbonio ed al miglioramento della produttività dell’economia nel suo complesso”, ha spiegato Sandrine Dixson-Declève, del The Prince of Wales’s Corporate Leaders Group. “Questo offre una nuova opportunità di business a sé stante. Le performances incostanti nel miglioramento dell’efficienza energetica registrate finora nel settore edilizio, evidenzia la necessità di un approccio più mirato e concertato.”
Le drastiche riduzioni delle emissioni delle edifici dei firmatari dell’accordo si tradurranno in 1.250 milioni di metri quadrati di spazio di greenbuilding e di 127.000 professionisti impegnati nel campo dell’edilizia verde entro il 2020. A livello urbanistico invece la priorità è il miglioramento della resilienza ambientale dei centri urbani e l’accordo prevede una spesa di almeno il 10% dei bilanci dei sindaci di dieci metropoli in progetti capaci di migliorare l’adattabilità al cambiamento climatico.