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La green revolution fa scalo al Porto di Trieste

Firmato l’accordo tra l’autorità portuale della città e la fondazione per lo sviluppo sostenibile. Obiettivo: avviare una nuova strategia gestionale green

La green revolution fa scalo al Porto di Trieste(Rinnovabili.it) – La rivoluzione del green management approda al secondo porto più trafficato d’Italia dopo quello di Genova. Parliamo dello scalo di Trieste, che attraverso la propria autorità portuale ha firmato ieri un nuovo  accordo con la Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile. L’intesa siglata dalla presidente dell’Autorità portuale di Trieste, Marina Monassi, e dal presidente della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile, Edo Ronchi è finalizzata ad attivare modello avanzato di gestione ambientale delle attività portuali che preveda la compartecipazione a tutti i livelli verso il target della sostenibilità. “L’obiettivo è dotarci di una nuova strategia gestionale, in stretto rapporto con i nostri utenti e operatori, per ottenere il miglioramento delle performance ambientali in tutta trasparenza”, spiega Monassi.

 

Lo scalo del capoluogo friulano si immette dunque nel percorso di sostenibilità che sta lentamente inaugurando il trend dei porti verdi, ovvero strutture a misura d’ambiente che sappiano coniugare sviluppo a competitività creando un modello di sostenibilità avanzata da replicare. Un’iniziativa come spiega la fondazione sul proprio sito, che riveste un grande interesse per entrambe la parti firmatarie. “Lavoriamo da anni alla promozione dell’innovazione, della responsabilità e della sostenibilità, in particolare verso la green economy”, aggiunge il presidente Ronchi. “Questo progetto con il Porto di Trieste, che ci sta particolarmente a cuore, può diventare anche volano di sviluppo e di buona occupazione per l’intero territorio”.