La Commissione europea illustra le misure per massimizzare le opportunità di lavoro nella green economy. Hedegaard: "I posti di lavoro verdi sono tra quelli più dinamici”.
(Rinnovabili.it) – La transizione dell’attuale modello economico verso quella che oggi viene etichettata come green economy, ha già preso il via, seppure con molta lentezza e prudenza. Per raccogliere le sfide e le opportunità che questo cambiamento sta presentando, la Commissione europea ha pubblicato oggi una comunicazione dedicata al mondo del lavoro e dei cosiddetti green job. Il quadro integrato descritto dalla Green Employment Initiative Communication dovrebbe consentire ai Ventotto di mettere in atto politiche dedicate al mercato del lavoro, e di dotarsi delle competenze per sostenere attivamente questa transizione.
La parola d’ordine è anticipare; anticipare per creare già oggi le giuste condizioni e sostenere i lavoratori nel cambiamento strutturale in atto sul fronte occupazionale.
“I posti di lavoro verdi sono tra quelli più dinamici e più resilienti dell’economia europea – ha dichiarato Connie Hedegaard commissario europeo per il clima. – Non corrono il rischio di essere esternalizzati, ma cercano competenze locali in settori come l’efficienza energetica degli edifici, l’isolamento, il riciclaggio e le nuove tecnologie legate alle energie rinnovabili. In questi settore l’occupazione è cresciuta anche durante la crisi. In un’Europa con 26 milioni di europei disoccupati non è sufficiente creare crescita. dobbiamo anche espanderci in settori che possano generare posti di lavoro”.
Un migliore orientamento delle politiche e degli strumenti del mercato del lavoro, e un più stretto coordinamento con le politiche ambientali, climatiche ed energetiche, sono essenziali per sfruttare il pieno potenziale occupazionale dei “settori verdi“. La comunicazione definisce un quadro integrato a livello comunitario e nazionale, che si concentrerà su:
1. colmare le carenze di competenze e di conoscenze favorendone lo sviluppo di adeguate e migliorando l’anticipazione dei bisogni;
2. anticipare i cambiamenti del settore, assicurare transizioni professionali e favorire la mobilità, ad esempio promuovendo un’ampia applicazione del quadro di qualità dell’Unione europea per anticipare i cambiamenti e ristrutturazioni, lavorando a più stretto contatto con i servizi pubblici per l’impiego;
3. sostenere la creazione di posti di lavoro attraverso l’imposizione di tasse sull’inquinamento piuttosto che sul lavoro e promuovere l’imprenditorialità, le imprese sociali e gli appalti pubblici verdi;
4. aumentare la trasparenza e la qualità dei dati per migliorare il monitoraggio e l’analisi dell’impatto della green economy sul mercato del lavoro nel contesto del semestre europeo;
5. promuovere il dialogo tra i rappresentanti dei datori di lavoro e i sindacati per quanto riguarda la transizione verso un’economia verde;
6. rafforzare la cooperazione internazionale, anche attraverso la piattaforma di conoscenze sulla crescita verde istituita dal Institute Global Green Growth in collaborazione con OCSE, UNEP e la Banca Mondiale.