Architetti e esponenti dell’economia aderiscono al Manifesto della green economy per la città futura, documento programmatico per una rivoluzione urbana in chiave “verde”
(Rinnovabili.it) – Urbanistica, architettura ed economia verde si tendono la mano per ridisegnare il ruolo delle città di domani. Da questo incontro nasce il Manifesto della green economy per la città futura, documento programmatico creato all’interno dei gruppi di lavoro degli Stati generali della green economy. Oltre 60 esperti, tra cui docenti di oltre 20 Università italiane, imprese del settore edile, enti di ricerca, associazioni di imprese, associazioni ambientaliste hanno elaborato una road map in sette punti per una rivoluzione urbana che integri qualità ecologica, sociale ed economica. Questi sono:
- Puntare sulla green economy per affrontare le sfide delle città.
- Affrontare la sfida climatica con misure di adattamento e di mitigazione centrate sulla riqualificazione bioclimatica ed energetica.
- Fare della tutela del capitale naturale e della qualità ecologica dei sistemi urbani la chiave del rilancio di architettura e urbanistica.
- Tutelare e incrementare il capitale culturale, la qualità e la bellezza delle città.
- Promuovere la rigenerazione urbana e la riqualificazione del patrimonio esistente.
- Qualificare gli edifici pubblici con progetti innovativi e con la diffusione dell’approccio del ciclo di vita.
- Progettare un futuro desiderabile per le città.
Al manifesto hanno già aderito architetti di fama internazionale dai 5 continenti con le rispettive organizzazioni tra cui Richard Meier, Richard Rogers, Thomas Herzog, Ken Yeang, Albert Dubler in qualità di Presidente dell’International Union of Architects, Georgi Stoilov in qualità di Presidente dell’International Academy of Architecture, l’intera Fondazione di Architettura Australiana, e autorevoli architetti italiani tra cui Paolo Desideri, Luca Zevi, Francesca Sartogo.
“Il Manifesto – ha dichiarato Edo Ronchi, Presidente della Fondazione per lo sviluppo sostenibile – vuole aprire un’interlocuzione con l’architettura e con l’urbanistica, come chiave per il rilancio del protagonismo delle città italiane. Tale interlocuzione, infatti, non solo arricchisce la cultura, la vision, le scelte e l’impostazione della progettazione architettonica e della pianificazione urbanistica, ma può diventare anche un traino formidabile per lo sviluppo di una green economy nelle città”.