(Rinnovabili.it) -La COP21 sui cambiamenti climatici è ormai alla porte e le imprese verdi italiane, riunitisi oggi per gli Stati Generali della Green Economy, hanno colto l’occasione per sottoscrivere delle concrete proposte per il vertice ONU. In un documento redatto dal Consiglio Nazionale della Green Economy a Ecomondo 2015 e aperto alle sottoscrizioni, vengono presentate diverse proposte, sintesi massima dei lavori svolti dai Gruppi in 8 aree tematiche strategiche. Il risultato è un unico appello che tocca però i punti più salienti della lotta al cambiamento climatico.
Tra le proposte contenute, sette in tutto, c’è un invito a promuovere in occasione della ventunesima Conferenza delle Parti un efficace accordo climatico, attivando di pari passo misure nazionali di mitigazione e adattamento (i danni causati dal climate change sono stimati in almeno 3,5 miliardi di euro l’anno). Non solo. I firmatari richiedono anche di adottare target legalmente vincolanti in linea con l’obiettivo dei 2 gradi centigradi. Nell’accordo si parla anche di fiscalità ambientale e di introduzione di una carbon tax, di sfruttare l’enorme potenziale legato all’efficienza energetica e di accelerare l’uscita dalle fonti fossili. Il documento si rivolge anche al mondo agricolo al quale chiede che “diventi protagonista nella lotta ai cambiamenti climatici attraverso la promozione di modelli di gestione del suolo più sostenibili. Infine, per realizzare una transizione verso l’economia verde è necessario puntare sull’eco-innovazione e sull’economia circolare”.
Questo Appello, che è stato già stato sottoscritto da molte aziende tra cui Barilla, Ferrovie dello Stato, Philips, Poste Italiane, sarà sottoposto all’attenzione del Ministro dell’Ambiente Galletti e rappresenta il contributo del settore in vista della Conferenza internazionale sul clima in programma a dicembre a Parigi. “Gli Stati Generali – ha detto Gian Luca Galletti, Ministro dell’Ambiente – sono il motore del futuro che c’è già, dell’economia sostenibile che sta trainando la ripresa italiana. La green economy sta contaminando virtuosamente il sistema produttivo. Siamo fra i primi in Europa per efficienza energetica, tra i primi produttori di energia da fonti rinnovabili e in questi giorni l’Onu ha certificato il raggiungimento degli obiettivi di Kyoto per il nostro Paese. L’economia italiana si è rimessa in moto ma il carburante è finalmente verde”.