Aumento della popolazione, inquinamento, cambiamenti climatici. Le città del futuro dovranno rispondere a queste sfide trasformandosi in smart city e puntando sul green building
L’uragano Sandy, lo scorso anno, ha spinto il tema del cambiamento climatico in cima all’agenda degli Stati Uniti. La catastrofe ha dimostrato che le città sono spesso estremamente vulnerabili a tempeste e alluvioni, soprattutto quando costruite sulla costa. Vivere in città, tuttavia, ha i suoi vantaggi: talvolta, infatti, la vita nei grandi nuclei urbani ha un’impronta ecologica inferiore rispetto a quella di chi vive in campagna. Ma solo se si viaggia con i mezzi pubblici e si vive in edifici che richiedono minore climatizzazione. Un report del New Climate Economy project sostiene che nel 2050 due terzi della popolazione vivrà nelle città. Se si adotteranno approcci di sostenibilità alla pianificazione urbanistica e della mobilità, sarà possibile tagliare sensibilmente le emissioni e risparmiare migliaia di miliardi di dollari di spesa pubblica e privata.
Michael Bloomberg, ex sindaco di New York e inviato speciale dell’Onu, ha sottolineato il grande ruolo delle metropoli nella lotta ai cambiamenti climatici: «Le città possono fare la differenza – ha detto Bloomberg – Oggi sono responsabili del 70% dei gas serra emessi in atmosfera e di due terzi dell’energia consumata. Gli abitanti dei nuclei urbani raddoppieranno entro 35 anni, perciò i leader mondiali dovrebbero impegnarsi per trovare soluzioni in grado di aiutarle ad accelerare il progresso».