Dopo l’emissione 750 milioni di euro di Varsavia, il ministro francese delle Finanze annuncia l’entrata di Parigi nel mercato obbligazionario verde
(Rinnovabili.it) – Prima Varsavia, ora Parigi. L’affare dei titoli obbligazionari emessi per finanziare progetti in campo ambientale, non ha tardato a coinvolgere anche gli Stati europei. La Polonia è stata la prima a sperimentare questo strumento, lanciando lo scorso dicembre il primo green bond sovrano: 750 milioni di euro di importo nominale complessivo e una scadenza di cinque anni. Un’emissione contenuta e di breve durata che, se da un lato non sarà in grado di portare benefici rispetto alla curva del debito tradizionale, dall’altro ha avuto il pregio di richiamare nei confini polacchi nuovi investitori.
Ora è il turno della Francia che, messe da parte le speranze di essere il primo debitore sovrano ad avventurarsi nel settore, intende entrare nel mercato obbligazionario verde con un progetto più impegnativo. Ieri il ministro delle Finanze Michel Sapin ha annunciato che entro la fine del mese, il governo emetterà il primo green bond con una scadenza compresa tra 15 e 25 anni. Nessuna informazione circa la liquidità è stata rivelata ma Sapin sostiene che l’importo sarà abbastanza elevato da essere incluso negli indici internazionali. Il che significa, probabilmente, una cifra non inferiore ai 2,5 miliardi di euro.
“Con questa emissione, lo Stato francese si propone non solo di finanziare politiche climatiche ed ambientali in maniera innovativa, ma anche di contribuire a sviluppare questo mercato”, ha spiegato ai giornalisti il ministro. L’obbligazione sarà verificata da un’agenzia specializzata e un comitato indipendente controllerà che i fondi vengano utilizzati per progetti a tutela dell’ambiente.
I green bond sovrani rappresentano un passo decisivo per un mercato fino a ieri ad appannaggio quasi esclusivo delle banche di sviluppo internazionali. E nonostante i pochi anni di vita alle spalle, il “fenomeno” è oggi in forte espansione a livello globale. Secondo l’analisi della ONG Bond Climate Initiative, sono ben 118 i miliardi di dollari emessi in titoli obbligazionari etichettati come green bond. Ma scavando sotto la superficie si scopre un settore molto più ampio che in realtà avrebbe un valore di ben 694 miliardi di dollari. Secondo quanto riportato nella relazione più di due terzi delle obbligazioni verdi emesse sono destinate attualmente a progetti per trasporti a basse emissioni di carbonio, che rappresentano il 67 per cento del totale. L’energia pulita, il secondo beneficiario, può contare invece sul 19 per cento dei fondi raccolti.