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Il grattacielo sostenibile cambia pelle secondo la stagione

Il grattacielo sostenibile cambia pelle secondo la stagione

 

(Rinnovabili.it) – Parco urbano d’estate, serra verticale durante l’inverno. E una pelle che si ammaina o si innalza. Più o meno come il gennaker, la vela asimmetrica da cui ha preso il via l’ispirazione del duo milanese dello studio Flt-Office. Il nome del progetto è “Camping in the sky” e questo grattacielo sostenibile è stato presentato di recente alla eVolo Skyscraper 2016, che premia le opere più visionarie e futuristiche.

 

Il grattacielo sostenibile cambia pelle secondo la stagioneE il progetto degli architetti milanesi non ha nulla da invidiare al Central Park orizzontale o alla server farm verticale che si sono aggiudicati i riconoscimenti più ambiti. L’idea di partenza è centrata proprio sul campeggio (prende spunto dai camping urbani temporanei sui tetti di New York), ma in realtà questo grattacielo sostenibile adotta una serie di soluzioni interessanti che vanno ben al di là dello svago e del tempo libero.

 

La caratteristica che salta più agli occhi è la pelle della torre. È ispirata per la forma alla vela gennaker delle barche da competizione e siccome è mobile può essere rimodulata in qualsiasi momento. Così la climatizzazione degli interni può tener conto, quasi in tempo reale, della stagione, della situazione meteorologica, del vento.

L’edificio fa poi uso del fotovoltaico organico integrato e di un sistema di raccolta delle acque piovane, riutilizzate a scopo irriguo. Infatti ogni piano del grattacielo è pieno di vegetazione. Di fatto si tratta di una foresta verticale, o di una serie di parchi urbani sovrapposti. Ma vista la versatilità della pelle, si può trasformare agevolmente in una serra durante la stagione invernale, tutelando biodiversità e l’ecosistema urbano.

 

Ultimo punto degno di nota: il concept di questo grattacielo non richiede una costruzione ad hoc. La pelle e le installazioni possono, in teoria, essere applicate a edifici dismessi, magari in aree periferiche o ex industriali.

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