140 organizzazioni di 23 Paesi unite con l’obiettivo di portare il grafene dai laboratori accademici alle applicazioni di uso quotidiano in dieci anni
Il grafene ha tutte le carte in regola per dar vita a tecnologie altamente innovative, sostituendo materiali attualmente utilizzati in determinate applicazioni ma aprendo anche scenari inesplorati, mercati radicalmente nuovi e utilizzi impensati. Composti inediti, batterie più efficienti e nuovi tipi di sensori sono esempi di tecnologie che risentiranno positivamente dello sviluppo del grafene. Ne beneficeranno anche il comparto energetico, l’industria dell’auto, la chimica e l’aerospaziale.
La vice presidente della Commissione europea con delega all’agenda digitale, Neelie Kroes, ha dichiarato che «Il progetto Flagship sul grafene ha tutte le potenzialità per rivoluzionare la scienza, dare una decisa spinta all’industria e migliorare la vita delle persone. Nessuna agenzia, comunità scientifica, compagnia o Stato membro potrebbe raggiungere quest’obiettivo da solo. Dobbiamo trovare il modo migliore per unire le nostre forze». Lo sforzo dell’Ue è propedeutico al raggiungimento degli obiettivi di un più vasto programma di ricerca e sviluppo da 80 miliardi di euro, chiamato Horizon 2020. Nel 2017 è prevista una valutazione di medio termine sul funzionamento della governance e dei meccanismi di implementazione, in modo da tirare le fila prima del rush finale.