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In Germania si accende il sole artificiale più grande al mondo

Centoquarantanove lampade allo xeno aiuteranno i ricercatori Centro aerospaziale DLR a studiare nuove e più efficienti tecnologie per produrre carburanti solari

Hauschild-Fotodesign, BFF

 

(Rinnovabili.it) – Il più grande sole artificiale mai realizzato al mondo ha iniziato a brillare ieri a Jülich, in Germania. Qui, alla presenza del ministro per l’ambiente del Nord Reno-Westfalia, Johannes Remmel e di quello dell’Energia, Georg Menzen, è stato inaugurato il nuovo centro di ricerca Synlight.

Il nome dice quasi tutto. La struttura, alta tre piani, ospita al suo interno centinaia di lampade allo xeno per 350 kW di potenza al fine di ricreare “sinteticamente” i raggi luminosi: la loro luce avrà 10mila volte l’intensità della radiazione solare alla superficie terrestre.

Lo spettacolare impianto servirà ad aiutare i ricercatori tedeschi ad accelerare lo sviluppo delle tecnologie rinnovabili, combustibili solari in primis.

 

Il Sole è una delle maggiori fonti di energia potenziale disponibile, ma creare nuove tecnologie per il suo sfruttamento,  a volte, può essere complicato. La notte, le giornate nuvolose e le altitudini elevate lo rendono ovviamente meno affidabile.

Per questo motivo gli scienziati del Centro aerospaziale DLR hanno deciso di progettarsi il proprio sole artificiale, costruendo una sorta di riflettore parabolico al contrario. Synlight è una parabola gigante costituita da 149 lampade allo xeno ad arco corto da 7 kW ciascuna e in grado di erogare 11 MW / m2. Questi possono essere regolati per concentrarsi su un unico punto grande circa 20 cm2 in tre diverse camere di prova. Regolato al massimo, il dispositivo è in grado di raggiungere i 320 kW e temperature fino a 3.000 ° C. Gli scienziati impiegheranno queste temperature per testare nuovi metodi di produzione dei combustibili solari, compreso l’idrogeno.

 

“Le energie rinnovabili saranno il cardine dell’alimentazione globale nel futuro”, spiega Karsten Lemmer, membro del comitato esecutivo per l’Energia e Trasporti presso il Centro aerospaziale, sottolineando l’importanza di un’intensa attività di ricerca nella produzione di energia alternativa. “Combustibili, propellenti e carburanti ottenuti utilizzando l’energia solare offrono un potenziale immenso per lo stoccaggio energetico a lungo termine e la produzione di materie prime chimiche mentre riducono le emissioni di anidride carbonica. Synlight migliorerà la nostra ricerca in questo campo.” La struttura permetterà anche altre applicazioni, compresi gli studi sulle modalità con cui i materiali invecchiano sotto raggi ultravioletti estremi. “Synlight – aggiunge lo scienziato Kai Wieghardtcolma una lacuna importante nella qualificazione dei componenti e dei processi solari termici”. Lo Stato ha sostenuto il progetto con 2,4 milioni di euro, circa il 70 per cento della somma totale richiesta per realizzare il progetto.