(Rinnovabili.it) – Realizzare una biobatteria in grado di “ricaricarsi” con la paglia, i rifiuti forestali e i fanghi di depurazione. Succede in Germania dove gli scienziati del Fraunhofer Institute hanno trasformato un impianto di produzione del biogas in una speciale “biobattery”. L’impianto realizzato in realtà racchiude al suo interno un insieme di tecnologie rinnovabili ad alta efficienza che permettono, con un approccio modulare di sfruttare più materie prime per ottenere diversi prodotti. Nella pratica questo significa che la biobattery è in grado di sfruttare i rifiuti della cellulosa, le deiezioni animali, i fanghi industriali così come essere direttamente integrata ad impianti eolici o fotovoltaici e restituire energia elettrica, gas purificato e olio combustibile.
I ricercatori spiegano per sommi capi, sul sito web dell’Istituto, le tappe del processo. Le materie prime, dopo esser state ridotte in parti piccolissime in un ambiente sottovuoto, vengono surriscaldate per ottenere biochar e gas volatili; quest’ultimi sono parzialmente purificati e stoccati, e in parte condensati in un liquido contenente una miscela di acqua e olio di alta qualità. I prodotti finali possono essere utilizzati in diversi modi: l’olio può essere trasformato in biocarburante per navi o aerei; i gas indirizzati alla produzione elettrica e termica attraverso un cogeneratore; e il biochar può essere utilizzato come fertilizzante.
Oltre la flessibilità, che deriva dall’accettare più materie prime e produrre uscite multiple, un altro vantaggio fondamentale della biobatteria è che, secondo l’analisi finanziaria degli scienziati, anche un impianto di piccola scala – che richiederebbe un piccolo investimento – sarebbe economicamente vantaggioso. A causa della modularità inoltre, l’impianto può essere aggiornato per elaborare progressivamente un maggior numero di materiali con alta efficienza. La tecnologia è stata per ora dimostrata in un impianto pilota in grado di elaborare 30 kg di biomassa per ora e con un’efficienza del 75%.