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Galletti: “Tutta l’economia deve essere green”

 

Galletti: "Tutta l'economia deve essere green"

 

(Rinnovabili.it) – “Provate ad immaginare il futuro dell’economia dopo la crisi”. Così il ministro dell’Ambiente, Gian Luca Galletti, ha aperto il suo discorso in occasione del Convegno sui cambiamenti climatici oggi alla Camera. Dal tavolo di discussione organizzato dal Centro per un futuro sostenibile, Galletti ha espresso una chiara richiesta: quella di uscire dalla dimensione della sola “emergenza”, per entrare in un’ottica più globale, immaginandoci come sistema Paese.

 

GREEN ECONOMY A 360 GRADIUsciamo dalla trappola del pensiero che una parte dell’economia sia green. Tutta l’economia deve essere green e sostenibile. C’è una nuova economia che ribalta tutti i concetti che abbiamo utilizzato fino a oggi, è un’economia circolare. Il salto di qualità – osserva Galletti – lo faremo quando capiremo e affronteremo questo”. Istruzione, ricerca e ambiente saranno, secondo il ministro, i comparti su cui scommettere per il futuro post crisi e quelli che già oggi stanno ridefinendo le esigenze mondiali. “A vincere – spiega il ministro – saranno i Paesi che investiranno in questi settori”. “Noi oggi – prosegue Galletti – abbiamo punti di forza in campo ambientale e la politica deve assicurare questo, e aiutare questi imprenditori”. E proprio per venire incontro a quest’ultimi che il ministro sottolineato la necessità di studiare agevolazioni per quanti si impegnano a migliorare l’ambiente.

 

VERSO LA COP DI LIMA Riflettori puntati anche sul ruolo dell’Italia all’interno dei negoziati climatici  europei (il pacchetto clima-energia 2030) e quelli internazionali. “Andremo avanti sostenendo target più avanzati […] dovremo lavorare intensamente” anche perché “a dicembre a Lima, rappresenteremo noi l’Europa. Per questo dobbiamo presentarci con una posizione unitaria, che deve essere la più ‘spinta’ possibile”.

 

UN PROVVEDIMENTO PER L’ITALIA CHE FRANA Altro punto clou del discorso del ministro, il dissesto idrogeologico: “Per familiarità so di essere a rischio infarto e come precauzione il mio medico mi ha prescritto la cardioaspirina; allo stesso modo, in tema di dissesto, dobbiamo dare priorità alla prevenzione invece di gestire sempre le emergenze. Insomma, dobbiamo dare la cardioaspirina al paese”. In questo senso il dicastero sta già studiando, sia negli aspetti tecnico-giuridici che nei tempi, un “piano nazionale sul dissesto idrogeologico” che verrà adottato a breve con un provvedimento legislativo. Il Piano durerà dai 10 ai 15 anni e consentirà di “spendere le risorse prima e meglio, attraverso una semplificazione delle norme”.

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