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Francia, big data per salvare il clima

Esperti, ricercatori e cittadini al lavoro sulle banche dati per individuare soluzioni innovative al problema dei mutamenti del clima

Big data
Fonte: Nasa

(Rinnovabili.it) – Se non ancora ufficialmente, il conto alla rovescia per la ventunesima conferenza internazionale sul clima di Parigi, è già iniziato. Diverse iniziative si stanno realizzando in Europa, e particolarmente in Francia. Qui, forti dell’accoglienza parigina della COP21, le migliori menti scientifiche e imprenditoriali sono al lavoro su dei format innovativi. La Mêlée, associazione che raggruppa diverse imprese attive nell’economia digitale, ha deciso di lanciare una sfida per stimolare esperti, ricercatori e semplici cittadini alla riflessione e all’innovazione. Il principio è quello del «data camp», vale a dire un workshop il cui oggetto di studio sono le banche dati.

Grazie alle tecnologie big data, abbiamo infatti a disposizione una quantità di dati enorme, foriera di informazioni e spesso di soluzioni che non avremmo potuto immaginare altrimenti. È questo il principio su cui si basa l’iniziativa “Climate Change Challenge”, meglio conosciuta in Francia con l’abbreviazione C3, animata appunto dalla Mêlée con i suoi diversi partner, tra cui Méteo France e il CNES (Centro Nazionale di Studi Spaziali), e sostenuta dal Ministero dell’Ecologia e dello Sviluppo francese. La prima delle tre fasi del progetto si è svolta a Tolosa, dove ha sede l’associazione: un grande brainstorming collettivo per analizzare i dati disponibili, come ad esempio quelli messi a disposizione da Météo France.

La stessa attività si ripeterà a Lione, Nantes e Parigi, al fine di avere un panel di possibili soluzioni al problema del riscaldamento globale. La seconda fase del progetto, che prevede una tappa a Tolosa e una a Parigi, punta a chiarire gli elementi emersi durante la fase di brainstorming, evidenziando anche le risorse, vale a dire i dati, da poter utilizzare. Ultima tappa, organizzata come una maratona dell’innovazione dal 6 al 9 novembre, sarà l’occasione di sviluppare soluzioni concrete, magari anche con l’uso delle energie rinnovabili. I migliori progetti potranno poi essere presentati a Parigi, in occasione della COP 21. Gli obiettivi sono chiari: capire la situazione esistente, adattarsi alle nuove realtà e attenuare gli effetti del cambiamento climatico. Come dire, in attesa delle soluzioni politiche, i popoli sono già al lavoro.