Stimata una produzione annua di 500 GW di fotovoltaico a film sottile entro il 2020
(Rinnovabili.it) – Il mercato mondiale del fotovoltaico a film sottile inizia a fare sul serio. Secondo l’ultima analisi di settore, pubblicata da ResearchAndMarkets.com, il comparto registrerà una crescita significativa nel breve termine sotto la spinta dell’Asia Pacifico e degli ultimi miglioramenti tecnologici ottenuti dai produttori. Gli analisti stimano una produzione annua di 500 GW entro il 2020 dai 40 GW registrati nel 2013, con un tasso di sviluppo tale da rendere il settore il mercato fotovoltaico a più rapida crescita.
Con oltre 160 aziende che producono celle e moduli solari thin film nel mondo, questa tecnologia può far affidamento su un gran numero di giocatori con molti anni di esperienza e capacità di produzione in espansione, dalla statunitense First Solar alle giapponesi Kaneka e Mitsubishi, ma con sempre maggiori nuovi giocatori pronti a unirsi alla partita. Sul fronte installazione è la Germania è uno dei paesi leader grazie ad una capacità di 37 GW. Seguono Cina, Stati Uniti, Giappone e Italia
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Esistono diversi tipi di pannelli solari a film sottile oggi disponibili sul mercato. I quattro principali sono:
a base di Silicio amorfo o aSi- Utilizza una tecnologia di produzione simile a quella impiegata per realizzare pannelli in silicio cristallino. Fino a pochi anni fa era la tecnologia più utilizzata nel settore del thin film, oggi è stata superata dal telloruro di cadmio.
al Tellururo di cadmio o Cdte – i miglioramenti tecnologici, soprattutto a firma di First Solar, ne stanno facendo la tecnologia d’elezione grazie a bassi costi ed alta efficienza (sopra il 22%). A questa tecnologia spetta la quota maggiore del mercato dei pannelli solari thin film con ben 17,5 GW installati a livello globale.
a base di (di)seleniuro di rame indio gallio o CIGS – in condizioni di laboratorio ha raggiunto livelli di efficienza intorno al 22 percento, tuttavia i suoi risultati sul campo continua a essere contenuti. Il semiconduttore sta trovando una nuova e promettente strada in mix con la perovskite (leggi anche Fotovoltaico CIGS-perovskite, toccato il record del 24,6% d’efficienza).
a base di Arseniuro di gallio o GaAs – La tecnologia ha quasi raggiunto il 30% d’efficienza in condizioni di laboratorio, ma è il pannello più costoso da produrre. Per questo la sua diffusione è legata a settori di nicchia come il comparto aerospaziale (Leggi anche Celle solari in GaAs, nuovo record nell’efficienza).