Fondo nazionale efficienza energetica, si parte con 150 mln
(Rinnovabili.it) – Conto alla rovescia per il Fondo nazionale efficienza energetica, lo strumento finanziario dedicato a interventi di risparmio energetico di imprese e Pubblica Amministrazione. I ministri competenti hanno siglato ieri il decreto attuativo che, dopo il consueto passaggio in Corte dei Conti, dovrebbe velocemente approdare sulle pagine della Gazzetta Ufficiale. Per l’entrata in vigore del meccanismo bisognerà quindi attendere il prossimo anno, ma l’iter – salvo imprevisti dell’ultimo minuto da parte del tribunale fiscale – è finalmente incardinato sui giusti binari.
A darne notizia è lo stesso Dicastero dello Sviluppo economico che, in una nota stampa, annuncia la firma sul documento da parte del ministro Carlo Calenda e del collega all’Ambiente Gian Luca Galletti, di concerto con il ministro all’Economia Pier Carlo Padoan.
Il Fondo nazionale per l’efficienza energetica, ricorda il MISE, è solo l’ultimo strumento inaugurato in tema di gestione razionale dell’energia e s’inserisce “tra le misure che il Paese ha adottato allo scopo di conseguire gli obiettivi di risparmio energetico indicati nella Strategia Energetica Nazionale”.
Per poter vedere il provvedimento di costituzione nero su bianco si è dovuto però aspettare oltre tre anni. Previsto dal decreto legislativo n.102 del 2014, il Fondo nazionale efficienza energetica ha avuto da subito una grande incognita che ha completamente bloccato l’emanazione dei decreti attuativi: a chi affidare la gestione? Tra i possibili soggetti in lizza- Cassa Depositi e Prestiti, Gestore dei Servizi Energetici (GSE) e Cassa per i servizi energetici e ambientali – alla fine è stata scelta Invitalia, l’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa, di proprietà del Ministero dell’Economia, ponendo fine allo stallo.
Cosa prevede il Fondo nazionale per l’efficienza energetica
Il Fondo nazionale efficienza energetica nasce con l’obiettivo di supportare il finanziamento di interventi di efficienza energetica su edifici, impianti di teleriscaldamento e processi produttivi. I destinatari sono esclusivamente imprese italiane e PA. Modellato sul Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese del MISE, il nuovo meccanismo ha natura rotativa e offrirà garanzie e finanziamenti a tasso agevolato (fino all’80% dei prestiti erogati) promuovendo il coinvolgimento di istituti finanziari e investitori privati, sulla base di un’adeguata condivisione dei rischi.
Per l’avvio della fase operativa, si potrà contare su 150 milioni di euro già resi disponibili dal Ministero dello Sviluppo, che destinerà anche un ulteriore introito annuale di circa 35 milioni di euro nel triennio 2018-2020. A questa cifra si aggiungeranno le risorse messe a disposizione dal Ministero dell’Ambiente a valere sui proventi annui delle aste delle quote di emissione di CO2 destinati ai progetti energetico-ambientali. Inoltre, a seguito dell’entrata in vigore della Legge di stabilità 2018, il Fondo sarà ampliato con una specifica sezione dedicata all’ecoprestito, la manovra istituisce infatti una sezione dedicata al rilascio di garanzie su operazioni di finanziamento.
Secondo le stime dell’Energy Strategy Group del Politecnico di Milano, lo strumento potrebbe contribuire al 30% degli obiettivi della SEN 2030.
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