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Finanza sostenibile, la strategia UE per evitare la bolla verde

Finanza sostenibile

 

5 proposte per la strategia europea di finanza sostenibile 

(Rinnovabili.it) – Un nuovo sistema di classificazione per le operazioni “sostenibili”, standard condivisi per il mercato dei green bond, un marchio europeo per i fondi di investimento verdi. Queste sono solo alcune delle proposte su cui la Commissione Europea lavorerà nei prossimi mesi al fine di realizzare la prima strategia comunitaria in materia di finanza sostenibile. A metterle per iscritto è stato un gruppo di esperti d’alto livello che, in un documento di un centinaio di pagine, analizza quali siano oggi gli strumenti implementabili.

 

L’obiettivo è creare un quadro regolatorio all’interno del quale il sistema finanziario europeo migliori il sostegno ai progetti ambientali, evitando il rischio delle speculazioni. Spiega Jyrki Katainen, vicepresidente della Commissione europea per il lavoro, la crescita, gli investimenti “Creare un quadro favorevole per gli investitori privati ​​è cruciale per riuscire ad attuare la transizione verso un’economia circolare più pulita e più efficiente in termini di risorse”.

 

In questo contesto, la relazione degli esperti economici serve a fornire una tabella di marcia per realizzare tutto ciò. Per raggiungere gli obiettivi 2030 con cui l’Unione Europea ha aderito all’Accordo sul clima di Parigi, tra cui un taglio del 40% delle emissioni di gas serra, occorrono circa 180 miliardi di euro di investimenti l’anno sopra le attuali cifre. La maggior parte di questa spesa è affidata agli investitori privati, che devono pertanto poter contare su un quadro regolatorio che li faciliti e al tempo stesso li indirizzi.

 

Le preoccupazioni ambientali non sono ovviamente l’unico grilletto della nuova strategia UE sulla finanza sostenibile. Con l’uscita dall’Unione della Gran Bretagna, oggi il maggiore centro finanziario europeo, Bruxelles deve trovare un modo affinché gli investimenti ambientali contribuiscano ad ampliare il mercato comunitario del capitale.

 

Tra i punti principali della relazione, c’è la creazione di uno standard europeo per le obbligazioni verdi o green bond. Secondo l’agenzia di rating Standard & Poor’s, il mercato obbligazionario legato ai progetti ambientali dovrebbe aumentare di oltre il 30% quest’anno e raggiungere i 200 miliardi di dollari. In questo trend di crescita, l’Europa occuperà un ruolo di primo piano. Basti pensare che, nel 2017, la maggior parte delle emissioni di obbligazioni verdi (circa $ 60 miliardi) proveniva proprio dal Vecchio Continente. Poiché l’appetito per i prodotti di investimento “green” in Europa è in crescita, il gruppo ha raccomandato alla Commissione di sviluppare criteri e marchi di sostenibilità ufficiali per garantire che i fondi contribuiscano realmente al raggiungimento degli obiettivi ambientali.

Come primo passo, il gruppo propone l’introduzione di un “EU Green Bond Standard”, a cui far seguire, in un secondo tempo, un’etichetta che identifichi le operazioni in base ad una nuova e univoca definizione di sostenibilità. Il rapporto propone anche di chiarire i doveri degli investitori quando si tratta di realizzare un sistema finanziario più sostenibile.

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