In Australia il segretario esecutivo dell’UNFCCC esorta stati e territori a lavorare con il governo federale per contribuire a fornire un "forte" accordo globale alla COP21
(Rinnovabili.it) – Non è un mistero che a livello dei colloqui internazionali sul clima l’Australia siano uno di quei Paesi più propenso al negazionismo. Dall’abolizione degli enti dedicati alla questione climatica, a un programma di sviluppo che preme l’acceleratore sul carbone, fino all’introduzione di tasse le donazioni per l’ambiente: la miopia con cui il governo Abbot approccia alle questioni energetiche-ambientali è apparsa fin da subito uno degli ostacoli più grandi da superare all’interno dei trattati della COP sul climate change. Per evitare di mancare l’obiettivo al meeting di Parigi, il segretario esecutivo dell’UNFCCC, Christiana Figueres, ha provato ad usare un po’ di diplomazia e durante una riunione ad Adelaide, ha esortato gli stati australiani ad aumentare l’impegno sulle energie rinnovabili.
Secondo il capo dell’UNFCCC oggi non c’è “spazio” per nuovi progetti a base di carbone; l’Australia deve piuttosto puntare alle green energy, a programmi di efficienza energetica di adattamento climatico. Figueres ha anche sollecitato le amministrazioni territoriali a lavorare con il governo federale per contribuire a fornire un “forte” accordo globale durante i colloqui internazionali dell’ONU a Parigi nel mese di dicembre. Peccato che alla domanda sulla presunta reticenza del governo federale verso un impegno ambizioso sul fronte dei gas serra, la risposta del segretario sia stata abbastanza vaga: “Come gli oceani, ci sono flussi e riflussi di tutto”, ha affermato la Figueres. “Accogliamo con favore la notizia che il governo federale sia pronto a trasformare il suo obiettivo nazionale entro luglio e sono fiduciosa che comprenderà ciò che gli stati e territori stanno facendo. Sono convinta che saremo piacevolmente sorpresi”.