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La fattoria urbana 3.0 è una sfera che produce energia

La fattoria urbana 3.0 è una sfera che produce energia

 

(Rinnovabili.it) – Gli orti urbani si ritagliano il loro spazio tra aiuole, parchi e balconi delle città. Per risparmiare spazio sono sempre più diffuse pareti verdi e fattorie verticali. Adesso lo studio di design Terreform ONE di Brooklyn rivela il prototipo della fattoria urbana 3.0: si chiama Urban Farm Pod e ha la forma di una sfera. Secondo i progettisti, questa capsula futuristica è la soluzione ideale per produrre e consumare del cibo di prossimità in quelle aree dove l’agricoltura è scarsa o assente. Con un vantaggio in più rispetto agli orti più o meno tradizionali: questo pod produce anche energia.

 

La fattoria urbana 3.0 è una sfera che produce energia

 

Come molti altri progetti di Terreform, anche questo prototipo si ispira nel design a processi biologici. La sfera è costruita a partire da materiali di recupero piegati secondo un design parametrico per assumere le forme di fiori. Con un vantaggio importante: la semplicità di trasporto e assemblaggio, il poco volume occupato e la possibilità di adattare la sfera alle dimensioni richieste dall’ambiente in cui lo si vuole collocare.

 

Architect Mitchell Joachim On Plug-In Ecology & The Urban Farm Pod

 

Come funziona la fattoria urbana 3.0

La fattoria urbana 3.0 è una sfera che produce energiaAll’interno lo spazio di coltivazione prevede una divisione in due zone. La prima, quella principale, è riservata alle colture tradizionali. In pratica, quelli che dall’esterno appaiono come “fiori” diventano l’alloggiamento per i vasi e l’apertura attraverso la quale le piante ricevono luce e crescono. La seconda invece è quella dedicata ai piantini, ottenuti però non da semi ma tramite coltura cellulare o micropropagazione. Una volta cresciuti, i piantini vengono spostati nella zona principale.

Ma questa fattoria urbana unisce tecniche di agronomia tradizionali a tecnologie digitali. Lo Urban Farm Pod è dotato di un sistema integrato di irrigazione e di un sistema di monitoraggio delle piante completamente digitalizzato, che rende disponibili e controllabili da remoto tutti i dati relativi allo stato di salute delle piante e all’andamento della loro crescita. Ogni capsula, poi, è disegnata per diventare una fonte di luce bioluminescente o per produrre energia dalle alghe.

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