Grazie a design passivo e attenzione per tutto il ciclo dell'edificio, questo edificio taglia le emissioni di CO2 di 15 t l'anno e produce più energia di quanta ne consuma
(Rinnovabili.it) – Nel 2020 tutti gli edifici di nuova costruzione in UE dovranno essere NZEB. Così almeno prevede la normativa europea, che diversi Paesi membri hanno già recepito. Lo studio di architettura spagnolo EZAR ha lavorato a un prototipo di edificio a energia zero per dimostrare non solo che si tratta di un’impresa fattibile, ma soprattutto che i vantaggi che ne possono derivare non si limitano al solo miglioramento dell’efficienza energetica. Con una facciata verde e l’upcycling dei materiali è l’impronta ambientale complessiva che viene ridotta.
Insieme all’architetto Juan Blàzquez, EZAR ha creato CSI-IDEA Building a Malaga, in Spagna. Un vero concentrato di bioarchitettura, da qualsiasi lato lo si guardi. Il progetto fa largo uso del design passivo come strategia di progettazione sostenibile e ha una forma piuttosto singolare, che contribuisce alle prestazioni dell’edificio. Infatti, anche grazie al solare termico per il riscaldamento, produce più energia di quanta ne consuma superando gli standard indicati dalla direttiva UE.
Completano il quadro una grande facciata verde con funzione bioclimatica e per migliorare la qualità dell’aria, sistemi di raccolta e riuso dell’acqua piovana che tagliano del 50% il fabbisogno idrico complessivo dell’edificio e un impianto di riciclo dei rifiuti in sito.
EZAR stima che i consumi complessivi di questo prototipo sostenibile a energia positiva siano il 65% più bassi della soglia limite indicata dalla direttiva europea per il 2020. Bassa anche l’impronta ambientale: CSI-IDEA dovrebbe ridurre le emissioni di CO2 di circa 15 t l’anno.