Gran Mediterraneo è un high-rise building sospeso tra innovazione e rispetto dell’architettura tradizionale di Tel Aviv. La facciata topologica richiama la tutela Unesco della “Città bianca” e ospita kibbutz verticali e stazioni di ricarica per auto elettriche
(Rinnovabili.it) – L’architetto francese David Tajchman ha da poco reso pubblico il progetto concettuale di “Gran Mediterraneo”, un high-rise building pensato per la città israeliana di Tel Aviv. La torre riunisce e combina una gran varietà di funzioni, una facciata curvilinea basata sulla geometria topologica, stazioni di ricarica per veicoli driverless, giardini per preservare la biodiversità della flora mediterranea e le specie endemiche dell’area del mar Morto e fattorie verticali.
Con Gran Mediterraneo Tajchman intende rinnovare lo skyline di Tel Aviv, senza però derogare alle peculiarità della città. L’ampio uso di cemento bianco nella facciata e l’andamento curvilineo si richiamano infatti alla tradizionale architettura di Tel Aviv, che racchiude circa 4.000 edifici risalenti agli anni ’30 in stile Bauhaus con caratteristiche simili, realizzati nell’allora Mandato britannico sulla Palestina da ebrei tedeschi in fuga dalla Germania nazista. Dal 2003 l’Unesco riconosce e tutela questa “Città bianca”.
La facciata è basata sulla geometria topologica. In pratica Tajchman è partito da una semplice forma a disco perfettamente circolare, su cui vengono applicate 3 deformazioni, quindi la forma risultante viene duplicata, elevata e ruotata rispetto alla prima. Lo stesso procedimento vale per i livelli successivi. I vantaggi di questa progettazione sono diversi: le linee curve incanalano le correnti d’aria facendo respirare l’edificio, mentre la differenza di curvatura tra cemento e vetrate massimizza l’ombra in funzione di raffrescamento passivo.
All’interno, Gran Mediterraneo prevede spazi prevalentemente a uso residenziale e commerciale. Ad ogni piano dell’edificio sono presenti giardini pubblici per preservare le piante tipiche della regione. Inoltre, la torre è anche una fattoria verticale, dal momento che il progetto prevede diversi “vertical kibbutz”. Completa il quadro, integrata nel silos dei parcheggi, un’ampia stazione di ricarica a induzione per veicoli elettrici e driverless.