Usa pannelli in legno CLT e Glulam per struttura, muri e tetto e legno riciclato per i pavimenti. Ogni anno emetterà quasi 1.000 t di CO2 in meno rispetto a un edificio di dimensioni equivalenti
(Rinnovabili.it) – Per convincere i clienti della bontà del nostro prodotto dobbiamo usarlo noi stessi. E visto che produciamo pannelli di legno specificamente disegnati per le case passive, allora il nostro stabilimento deve diventare una fabbrica con standard Passivhaus.
È il ragionamento che ha spinto un’azienda canadese di Pemberton, nel British Columbia, a rivolgersi allo studio di architettura Hemsworth Architecture. Il risultato è la BC Passive House Factory, costruita usando gli stessi pannelli prefabbricati che escono ogni giorno dalla sua catena di montaggio per le case passive di privati, oltre a legno riciclato e riutilizzato.
Compito meno semplice di quanto potrebbe sembrare a prima vista, dato che lo stabilimento si estende su un’area di oltre 1.500 mq. Di fatto, oggi è il primo esempio di una fabbrica con standard Passivhaus e consumi energetici davvero minimi in Nord America.
“L’ispirazione principale per il design – spiegano gli architetti – ci è venuta dalla convinzione che gli edifici industriali, che sono una larga quota del nostro ambiente costruito, possono essere altrettanto importanti, e quindi presi in considerazione, dell’architettura pubblica”.
La BC Passive House Factory è la dimostrazione di se stessa. Per la struttura dell’edificio e il frame work in legno è stato scelto il Glulam (essenza di pino dell’Oregon), mentre le pareti sono in pannelli di legno CLT. Il tetto è formato da tavole prefabbricate, anche queste in legno. Il pavimento invece è in legno riciclato: sono stati recuperati listelli provenienti da alcuni cedri caduti a causa di un incendio in una vicina foresta canadese.
Completa il quadro delle eccellenze in ambito efficienza energetica un sistema di ventilazione a recupero di calore ad alta efficienza. Secondo le stime dei progettisti, la BC Passive House Factory ha una ridotta impronta ecologica dal momento che emetterà ogni anno 971 t di CO2 in meno rispetto ad una struttura equivalente per dimensioni ma costruita in cemento.