Nuova proposta la Commissione ambiente del Parlamento Europeo ha approvato un intervento temporaneo a sostegno della sistema di scambio emissioni che punti a risollevare i prezzi dei crediti di CO2
(Rinnovabili.it) – Bloccare temporaneamente la vendita all’asta dei crediti emissivi all’interno dell’Ets Europeo per aiutare il mercato del carbonio. I deputati della Commissione ambiente dell’Europarlamento lo hanno ribadito per la seconda volta, dopo la bocciatura della precedente proposta nella plenaria parlamentare dello scorso aprile. La Commissione ha infatti approvato ieri una nuova relazione presentata dal deputato Matthias Groote (S & D, DE ) in cui vengono proposte condizioni più rigorose per il sistema di scambio emissioni.
Attualmente, infatti, l’ETS europeo sta dando forti segni di sofferenza causa del crescente surplus dei crediti di CO2, determinato da un eccesso di offerta iniziale e del rallentamento economico; la conseguenza diretta è stata quella di assistere una forte caduta dei prezzi del carbonio, ben al di sotto dei livelli stimati.
Con la votazione, i deputati della Commissione ambiente hanno ribadito il loro sostegno all’intenzione dell’esecutivo europeo di rinviare o ritardare i tempi per la messa all’asta di una cospicua fetta di crediti emissivi. Il nuovo compromesso proposto nella relazione di Groote prevede il ritiro di 900 milioni di crediti e la loro reintroduzione in modo graduale e prevedibile. Di questi, 600 milioni potrebbero essere messi a disposizione per l’istituzione di un fondo a sostegno dello sviluppo di tecnologie innovative a basse emissioni, progetti dimostrativi e misure volte a ridurre i costi e le emissioni di carbonio delle industrie ad alta intensità energetica.
“Ora abbiamo un più ampio supporto ad una soluzione che permetterà all’ETS di raggiungere il suo scopo, sostenendo la giusta innovazione per affrontare il cambiamento climatico. Credo che il Parlamento in plenaria approverà le nostre proposte e avvierà i negoziati con i ministri dell’UE il prima possibile”, ha commentato il parlamentare Groote. L’aula di Strasburgo voterà il nuovo piano a luglio e toccherà quindi ai Ventisette trovare un accordo sul testo.