(Rinnovabili.it) – Gioielli creati dalle vecchie camere d’aria delle biciclette, matite ecologiche prodotte con grafite riciclata, biglietti da visita “da coltivare”. Queste sono solo alcune delle novità verdi più curiose protagoniste dell’ultima puntata di Eta Beta, il programma di Radio 1 dedicato ai fermenti innovativi della società. In occasione di Ecomondo, l’ideatore e conduttore Massimo Cerofolini assieme al direttore di Rinnovabili.it, Mauro Spagnolo, hanno passato in rassegna gli ultimi progetti del mondo del green tech impegnati nell’attuale lotta climatica e ambientale.
Il punto di partenza è quella comunità di innovatori che hanno animato le quattro giornate riminesi, appuntamento di riferimento per la green e circular economy nell’area euro-mediterranea. “Ancora una volta Ecomondo sta crescendo – spiega Spagnolo – e l’aspetto più interessante sono i piccoli brand e le startup che stanno rapidamente dirigendosi verso le frontiere dell’innovazione tecnologica green e sono fiancheggiatori virtuosi della green economy”.
Una piccola rivoluzione sostenibile dal basso, oggi quanto mai necessaria a fronte delle nuove evidenze climatiche che accorciano prepotentemente lo spazio d’azione dell’umanità. L’ultimo report dell’Ipcc parla chiaro: serviranno sforzi incredibili per limitare il riscaldamento globale entro l’aumento di 1,5° C. L’obiettivo non è impossibile e gli strumenti per raggiungerlo esistono già; a mancare è essenzialmente la volontà politica, su cui pesano attualmente soprattutto gli atteggiamenti recalcitranti di Paesi come gli USA e l’Australia.
In questo contesto l’aiuto può arrivare in parte dalle aziende, da quelle realtà che, come afferma Cerofolini, “ci aiutano a essere meno nocivi per l’ambiente”. È ad esempio il caso di Bettery, giovane società che ha portato sotto i riflettori italiani la sua Nessox, nuova batteria litio-aria a flusso, con la maggiore energia specifica mai riportata. Frutto di otto anni di studi, il sistema d’accumulo ha un costo del 30% più basso rispetto le altre soluzioni oggi sul mercato e una densità di energia 5 volte maggiore.
Sempre in tema di energy storage sta facendo parlare di sé una nuova ricerca austriaca alle prese con un impianto idroelettrico a pompaggio “sotterraneo”. Il sistema è nato con l’obiettivo di prendere un concetto tecnologico da tempo comprovato, quale l’idroelettrico a ciclo chiuso e scardinarlo dai limiti topografici del territorio. Con la possibilità, inoltre di integrare all’accumulo elettrico si sistemi per lo storage termico.
Rivoluziona i tradizionali impianti energetici anche il bireattore in tessuto inventato in Svezia dalla collaborazione tra l’Università di Borås e FOV, un’azienda manifatturiera tessile. Pensato per quelle regioni del mondo dove il clima facilita il processo di degradazione dei rifiuti, il bioreattore tessile permette di produrre biogas senza ingombranti sistemi in acciaio, vetro o cemento, facilitando le operazioni di trasporto e montaggio.
Non manco soluzioni originali come le fuel cell di carta alimentate grazie ai liquidi corporei e dedicate ai nuovi strumenti diagnostici o i biomattoni prodotti a partire da sabbia e batteri per alleggerire l’impatto ambientale dell’edilizia. O ancora la carrozzeria auto creata da un giovane gruppo di studenti a partire da materiali naturali come il lino e lo zucchero.
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