ECBA Project calcola i costi dei danni ambientali e sanitari legati alle attività di imprese e famiglie. Scesi a 7,1 miliardi di euro nel 2012 quelli dell’industria manifatturiera
(Rinnovabili.it) – Quasi 50 miliardi di euro l’anno spesi per danni ambientali e sanitari. Questo il bilancio redatto dalla società di ricerca e consulenza economica ECBA Project e pubblicato attraverso una serie di approfondimenti nella rivista bimestrale Nuova Energie. I costi esterni ambientali complessivamente calcolati da ECBA Project in relazione alle emissioni in atmosfera dell’economia nazionale nel 2012 ammontavano a 48,3 miliardi di euro. Considerato che il PIL per quell’anno è stato di 1.566 miliardi di euro ai prezzi correnti, e le esternalità complessive di imprese e famiglie pari a 48,3 miliardi, l’incidenza delle esternalità sul PIL è pari al 3,1%.
L’ultima pubblicazione, come riportato oggi dall’agenzia stampa Adnkronos, mette a fuoco i costi ambientali e sanitari del comparto manifatturiero scesi a 7,1 miliardi di euro nel 2012, soprattutto derivanti dall’industria di vetro, ceramica, cemento e affini (2,2 miliardi di euro sul totale); seguono a ruota la raffinazione del petrolio (1,7 miliardi) e la metallurgia (1,2 miliardi).
La principale innovazione di questa metodologia di analisi, spiega Andrea Molocchi, partner di ECBA Project e co-autore dello studio, “è di poter finalmente disporre di un indicatore che rapporta alla ricchezza creata da un’attività economica in un dato anno quella distrutta esternamente dalla stessa attività, e che quindi esprime anche l’efficienza di un’economia nella prevenzione dei danni ambientali: un indicatore unificante che finora è mancato nell’impostazione delle politiche, ambientali e di sviluppo”.