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Esplorazioni idrocarburi e sicurezza: il Senato si chiude a riccio

Esplorazioni idrocarburi e sicurezza: il Senato si chiude a riccio

 

(Rinnovabili.it) – Ascoltare tutte le voci delle parti interessate quando si deve approvare un provvedimento normativo è un aiuto prezioso. O forse no: almeno questo è quello che devono aver pensato le commissioni riunite Ambiente e Attività Produttive del Senato sull’atto del Governo n.169 – Sicurezza delle operazioni in mare nel settore degli idrocarburi per il recepimento direttiva 2013/30/UE. Durante il passaggio a Palazzo Madama infatti, non verranno tenute audizioni. A riportarlo sono i Senatori del M5S Girotto, Castaldi e Patrocelli, fortemente contrari alla decisione presa dalle Commissioni, al punto da definirla “un atto grave di chiusura”.

 

Il decreto in questione, approvato in Consiglio dei Ministri a metà maggio, ha come obiettivo quello di ridurre, per quanto possibile, il verificarsi di incidenti gravi legati alle operazioni in mare nel settore degli idrocarburi, aumentando la protezione dell’ambiente marino e delle economie costiere dall’inquinamento e fissando nel contempo le condizioni minime di sicurezza per la ricerca e lo sfruttamento degli idrocarburi.

Il provvedimento introdurrebbe alcune sostanziali innovazioni rispetto alla normativa italiana attuale, a partire dall’istituzione di un’autorità competente, che individui le responsabilità dell’operatore per il controllo dei grandi incidenti, attivi procedure per la valutazione approfondita delle relazioni sui grandi rischi e provveda a far rispettare le norme della direttiva stessa anche mediante ispezioni, indagini e azioni di esecuzione. Il decreto legislativo introduce anche ulteriori sanzioni applicabili in caso di violazione delle disposizioni nazionali adottate conformemente alla direttiva Ue, nonché tutte le misure necessarie per garantirne l’attuazione.

Osservazioni al testo, vista l’importanza e la complessità del tema dovrebbero essere considerate preziose. “L’esclusione della partecipazione dai lavori delle Commissioni in Senato non è giustificabile tenuto conto che alla Camera le stesse commissioni hanno deciso si svolgere un ciclo di audizioni fino al 28 giugno”, continuano i sentori del M5S.

“Esprimiamo pertanto tutto il nostro disappunto rispetto alle modalità e alla gestione dei lavori organizzati dalla presidenza della Commissione auspicando che anche in Senato fosse ascoltata la voce di tutte le parti interessate tanto più su provvedimenti cosi importanti che riguardano l’ambiente, la salute e l’economia del territorio”.

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