(Rinnovabili.it) – Il mercato italiano dell’energia richiede una sempre maggiore efficienza degli impianti di produzione e una nuova consapevolezza nel consumo finale. In quest’ottica un ruolo di primo ordine lo ricopre l’Energy Manager (EM), la figura professionale dedicata a ridurre lo spreco di energia all’interno dell’azienda.
A fare il punto della situazione su questa nuova professione sarà il prossimo febbraio BioEnergy Italy, il Salone delle tecnologie per le rinnovabili di CremonaFiere. In attesa della manifestazione, però gli organizzatori hanno intervistato oggi Francesco Belcastro, direttore SECEM (Sistema Europeo per la Certificazione in Energy Management) per spiegare ancor meglio in cosa consista questo green job.
Nata negli anni ’70 spinta delle crisi energetiche questa professione si andata man mano consolidando e quindi differenziando in quella dell’Esperto in Gestione dell’Energia (EGE) intorno alla metà del primo decennio di questo secolo. E se i primi hanno il compito di individuare azioni, interventi e procedure necessarie per promuovere l’uso razionale dell’energia, ai secondo si riservano ambiti più trasversali nel settore energetico: dalla promozione di una politica energetica, alla promozione e mantenimento di un sistema di gestione dell’energia, dalla gestione di una contabilità analitica alle diagnosi energetiche e studi di fattibilità, dall’ottimizzazione e manutenzione degli impianti alle elaborazioni di piani e programmi per la promozione dell’efficienza energetica. “Nell’ultimo decennio – spiega Belcastro – gli EM in accordo con l’art. 19 della legge 10/91, si sono attestati intorno alle 2.100-2.200 unità, considerando anche i responsabili locali delle aziende multisito. Per quanto riguarda gli EGE invece il riferimento è la banca dati presente nel sito di Accredia, tra le figure professionali, ad oggi risultano 287 EGE certificati. I numeri sono bassi poiché sono presenti solo gli EGE certificati dagli Organismi di Certificazione (OdC) accreditati. SECEM, primo OdC ad essere accreditato nel 2012, ad oggi ha già certificato 139 soggetti (65 settore civile, 50 settore industriale, 24 sul doppio settore)”.Per approfondire il ruolo e le opportunità di queste nuove professioni BioEnergy Italy proporrà un workshop realizzato in collaborazione con FIRE in programma il 26 febbraio.