Il documento è stato elaborato dal gruppo di lavoro energia e clima dell’ASviS e sottoscritto da imprese, sindacati e organizzazioni ambientaliste
10 linee guida per una strategia concordata che punti all’energia sostenibile
(Rinnovabili.it) – Condividere il viaggio verso l‘energia sostenibile. Questo l’obiettivo con cui nasce il manifesto per una “giusta transizione”, che tenga conto non solo delle implicazioni ambientali ma anche di quelle sociali e lavorative. Il documento è stato elaborato dal gruppo di lavoro Energia e Clima dell’ASviS e rappresenta il punto d’accordo tra le posizioni di sindacati, associazioni ambientaliste e imprese. Nel testo sono contenute dieci linee guida per attuare una strategia condivisa sul fronte della transizione energetica.
Il punto d’arrivo è ovviamente quello di riuscire a garantire il raggiungimento del 7° Sustainable Development Goals (SDGs) dell’ONU, ossia “Assicurare a tutti l’accesso a sistemi di energia economici, affidabili, sostenibili e moderni”. L’inclusività, che è alla base dell’obiettivo, fa anche da fondamenta al manifesto. Il testo mette a fuoco un concetto di sostenibilità a 360° capace di valorizzare “tutti i potenziali benefici e le sinergie in termini di piena occupazione, di rispetto del diritto alla salute, di prosperità economica, di resilienza ambientale e sociale, nazionale e globale”.
Viene data particolare attenzione alla giustizia inter e intra generazionale con l’obiettivo esplicito di non lasciare nessuno indietro. “La transizione – si legge nel manifesto – deve essere socialmente giusta e garantire che nessuno sia lasciato indietro, che i possibili impatti siano equamente ripartiti ma con una maggior tutela per le categorie e i soggetti più esposti, adottando misure di compensazione”. Lo sguardo è rivolto alle generazioni future per poter garantir loro “il diritto di usufruire nella stessa misura e senza degrado delle stesse risorse naturali e servizi ecosistemici di cui beneficiamo come generazione attuale”.
Elemento fondamentale per garantire un equo svolgimento di questo processo è la partecipazione democratica alla pianificazione ed elaborazione delle misure attuative. Si parla dunque di “pieno coinvolgimento di cittadini, istituzioni centrali, aziende, enti locali, lavoratori, sindacati, imprenditori, enti finanziari, centri di ricerca, università, associazioni della società civile e comunità”. Infine, il testo pone l’accento sui temi della contrattazione e della centralità del lavoro, di una programmazione accurata per la decarbonizzazione in tutti i settori, investimenti pubblici e privati e una formazione e ricerca adeguate al cambiamento richiesto. Una riforma fiscale ecologica e uno spostamento verso produzioni e consumo sostenibili sono imprescindibili per garantire il successo di questo percorso.
Il documento verrà discusso in un convegno nazionale organizzato da Cgil, Cisl e Uil che si terrà il 31 maggio a Roma nell’ambito del Festival dello sviluppo sostenibile.