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Energia pulita da paludi e risaie

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(Rinnovabili.it) – Arriva dai Paesi Bassi l’ultima trovata per garantire l’accesso all’elettricità anche negli angoli più remoti del pianeta. Un team di scienziati olandesi ha realizzato un sistema in grado di produrre in maniera costante energia pulita da paludi e risaie, o più in generale da sistemi acquitrinosi. “L’innovazione si basa sul principio che le piante producono più energia di quella di cui hanno bisogno”, spiega Marjolein Helder, co-fondatrice di Plant-e la società che dal 2009 sta lavorando su questo concetto a partire da un sistema originariamente immaginato dell’Università di Wageningen e brevettato nel 2007.  Tutto ciò che il dispositivo richiede per produrre energia elettrica è una pianta che cresca in acqua, che il luogo si tratti di paludi di mangrovie, risaie o il vostro giardino. In questi ambienti, la Plant-Microbial Fuel Cell, questo il nome della tecnica di produzione, si limita a seguire la fotosintesi clorofilliana e la parte dei prodotti eliminati nel terreno attraverso le radici. “Nel terreno i batteri distruggono la materia organica e producono elettroni. Ora ci basta catturare questi elettroni con un elettrodo in carbonio”, continuano gli scienziati. Ottenere energia pulita da un vegetale non è di certo d’una novità, “ma in questo caso – spiega Helder – non abbiamo bisogno di danneggiare la pianta, è un sistema non invasivo”. Questo sistema può essere installato anche in zone inquinate, dove l’attività agricola invece che fornire nutrimento potrebbe essere indirizzata verso la produzione energetica h24.

 

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Dal progetto sono nati alcuni prodotti che hanno già raggiunto il mercato; parliamo di Plant-e mobile, Plant-e Hotstop e Plant-e Roof, ma la società, che riesce a sopravvivere oggi grazie ai sussidi, ha ancora molta strada da fare: i costi e l’efficienza del prodotto devono essere notevolmente migliorati.

 

Attualmente, un sistema di 100 metri quadrati costa ben 60.000 euro e fornisce abbastanza energia elettrica per caricare un telefono cellulare, luci a LED o un punto di accesso wireless a Internet. In quelli che si sperano siano “pochi anni”, Plant-e intende mettere a punto un sistema di dimensioni simili ma capace di fornire 2.800 chilowattora l’anno, pari a circa l’80 per cento delle esigenze elettriche di una famiglia media olandese. L’azienda ha già istallato in patria due impianti lo scorso 5 novembre collegati ai delle luci, mentre un terzo realizzato sul tetto del Christian College di Zeist a partire da settembre 2015 servirà ad alimentare un hotspot Wi-Fi.

E mentre cerca di migliorare costi ed efficienza, Plant-e sta già lavorando su una nuova applicazione dedicata alle comunità remote: un impianto tubolare pilota per generare elettricità su larga scala in ambienti umidi come, per l”appunto, risaie o paludi.

 

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