Crisi economica, scadenza del pacchetto 20-20-20 e prezzi della CO2 bassi minacciano la stabilità del mercato energetico europeo, parola di Capgemini
(Rinnovabili.it) – Il fornitore di di consulenza, tecnologia e outsourcing Capgemini in collaborazione con Exane BNP Paribas, CMS Bureau Francis Lefebvre e VaasaETT Global Energy Think Tank ha reso pubblici i dati contenuti nel 15° rapporto dell’Osservatorio Europeo sul Mercato Energetico (EEMO). Dal documento appare chiaro come l’instabilità dei mercati di gas e dell’elettricità stia mettendo a dura prova la sicurezza dell’approvvigionamento energetico del continente europeo.
Un mix strategico quello tra crisi economica, deregolamentazione dei mercati e scadenza degli obblighi energetici europei che starebbe facendo pressione sui decisori e sul mercato causandone la destabilizzazione.
Le conseguenze di questa situazione, si legge nel rapporto, potrebbe essere la chiusura degli impianti a gas che al momento garantiscono la sicurezza energetica nei momenti di picco della domanda. Accanto alle centrali a gas anche l’aumento da parte di alcuni governi del sostegno economico dedicato alle rinnovabili, fattore che minaccia i paesi con debiti elevati minandone la stabilità. Terza conseguenza il prezzo attualmente troppo basso dei diritti di emissione di CO2 e che quindi non invogliano gli investitoti ad impegnarsi in nuovi progetti. La situazione instabile del mercato mina anche la regolarità dei prezzi all’ingrosso dell’energia elettrica che mettono in difficoltà le Utility con una diminuzione dei ricavi.
“L’attuale situazione è una evidente minaccia alla sicurezza degli approvvigionamenti per l’Europa. Gli impianti a gas in grado di affrontare i carichi di picco stanno chiudendo rapidamente. Le riserve, come il gas immagazzinato per l’inverno in serbatoi sotterranei, sono significativamente più basse rispetto agli anni precedenti. Nel breve termine questi fattori fanno sì che un inverno molto freddo potrebbe portare a gravi problemi di rifornimento e di bilanciamento della rete. Inoltre, la crescita delle fonti rinnovabili e il prezzo troppo basso per i diritti di emissione della CO2 hanno ridotto i prezzi all’ingrosso dell’energia elettrica e le Utility sono troppo sollecitate” ha dichiarato Antonio Barile, Vice President Energy and Utilities di Capgemini Italia.
Per tutte queste ragioni l’Osservatorio suggerisce nel rapporto di riformare radicalmente i mercati dell’energia con la conseguente variazione del sistema ETS “Inoltre, è indispensabile la creazione di mercati della capacità, coordinati a livello europeo. E’ necessario poi creare un nuovo modello di mercato retail che consenta il finanziamento delle reti intelligenti. Infine, è fondamentale stabilire per le energie rinnovabili ritmi di crescita più ragionevoli e limitare il relativo aumento degli incentivi” si legge nel documento.