I ricercatori dell'EPFL hanno sviluppato un metodo di simulazione in grado di ridurre le influenze avverse del clima nel settore energetico e di garantire il funzionamento delle infrastrutture durante eventi meteo estremi.
Energia e cambiamenti climatici: conseguenze ed effetti nel futuro a lungo termine
(Rinnovabili) – C’è un filo rosso che lega energia e cambiamenti climatici. Non si tratta solo dell’effetto che le emissioni delle centrali fossili hanno sul riscaldamento globale. Ma mano che gli stravolgimenti del clima si fanno più intensi e gli eventi estremi più frequenti, infatti, aumenta anche lo stress a carico delle infrastrutture energetiche.
“Grave siccità e tempeste, freddo siberiano, luce solare intensa e copertura nuvolosa più spessa potrebbero sembrare roba da fantascienza”, spiegano gli scienziati del Politecnico di Losanna, in Svizzera. “Che ci piaccia o no, questo è il futuro che ci aspetta mentre il climate change avanza. In un futuro molto prossimo, solo 50 anni da ora, queste condizioni estreme influenzeranno la domanda energetica e spingeranno al limite la resilienza dell’approvvigionamento”.
Uno degli elementi più importanti evidenziati dagli scienziati dell’EPFL, è come i sistemi a fonti rinnovabili, progettatati sugli attuali dati meteorologici, non saranno più in grado di soddisfare le esigenze energetiche di domani. Per poter prevedere le conseguenze dei cambiamenti climatici sull’energia e ridurne gli impatti negativi, un gruppo del politecnico svizzero ha messo a punto un nuovo metodo di simulazione stocastico. “Durante questa ricerca abbiamo scoperto che i sistemi energetici progettati e previsti finora sono molto sensibili agli eventi estremi, come ondate di calore o tempeste”, spiega Dasun Perera del Laboratory of Solar and Physical Energy of Buildings. “Abbiamo anche scoperto che la variabilità climatica porterà a fluttuazioni significative nelle rinnovabili immesse in rete e nella domanda energetica. Sarà quindi difficile far corrispondere consumi con produzione: affrontare gli effetti dei climate change si rivelerà più arduo di quanto pensassimo in precedenza”.
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Il nuovo modello di simulazione tiene conto sia delle variazioni standard che degli eventi meteorologici eccezionali. Il team ha analizzato la relazione tra energia e cambiamenti climatici esaminando le conseguenze e gli impatti su domanda e resilienza. “Tutti parlano di come la produzione di energia stia guidando il cambiamento climatico”, ha aggiunto Perera. “Ma, con nostra sorpresa, nessuno aveva provato a collegare questi due problemi in modo olistico”. La ricerca dell’EPFL, pubblicata in questi giorni su Nature Energy (testo in inglese), afferma che non prendere sul serio mitigazione e adattamento, potrebbe avere conseguenze disastrose sia a breve che lungo termine, comprese le interruzioni parziali o totali del rifornimento energetico. E affrontare queste ricadute potrebbe rivelarsi estremamente costoso per le città e le aree urbane.
Il team ha applicato il modello di simulazione a 30 città svedesi, alcune molto a nord, altre più a sud, considerando 13 possibili scenari di cambiamento climatico. I risultati mostrano che le incertezze nel potenziale e nella domanda di energia rinnovabile possono portare a un significativo divario di prestazioni a causa delle future variazioni climatiche e una diminuzione dell’affidabilità dell’approvvigionamento elettrico. L’attuale patrimonio edilizio residenziale in Svezia potrebbe sperimentare, in condizioni estreme, una domanda oraria di riscaldamento e raffreddamento superiore del 50-400% rispetto ai valori medi calcolati negli ultimi 20 anni. I risultati per le città della Svezia settentrionale valgono per gran parte dell’Europa centrale.
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