(Rinnovabili.it) – La Commissione Europea ha inviato oggi un richiamo formale ad Austria, Cipro, Estonia, Lituania, Lussemburgo, Regno Unito e Ungheria, per la mancata notifica di tutti i provvedimenti adottati per dare attuazione alla direttiva UE direttiva 2010/31/UE sull’ efficienza energetica edilizia.
Entro il 9 luglio 2012, tutti gli Stati Membri avrebbero dovuto stabilire i requisiti minimi di prestazione energetica nell’edilizia, assicurando il corretto svolgimento delle procedure di certificazione energetica degli edifici e prescrivendo l’ispezione periodica degli impianti di riscaldamento e condizionamento d’aria.
Nonostante sia trascorso oltre un anno dalla scadenza, i 7 Stati Membri “incriminati”, Austria, Cipro, Estonia, Lituania, Lussemburgo, Regno Unito e Ungheria, risultano ancora inadempienti, rischiando un deferimento alla Corte di Giustizia se entro due mesi dalla richiesta della Commissione non avranno ancora assolto questi obblighi.
La direttiva sull’efficienza energetica edilizia fa inoltre obbligo agli Stati membri di provvedere a che, dal 2021 in avanti, tutti gli edifici nuovi siano del tipo “a energia quasi zero”. Nel settembre 2012 la Commissione ha avviato procedimenti d’infrazione nei confronti dei 24 Stati membri che non le avevano notificato le misure nazionali adottate a recepimento della direttiva nell’ordinamento giuridico nazionale.
Un parere motivato è già stato inviato: nel gennaio 2013, a Italia, Grecia, Portogallo e Bulgaria; nell’aprile 2013, a Spagna e Slovenia; nel giugno 2013 a Belgio, Germania, Finlandia, Francia, Lettonia, Polonia e Paesi Bassi.