(Rinnovabili.it) – Abbattere del 75% il consumo energetico di un edificio risalente agli anni ’70, rispettando tutti i rigidi parametri dei regolamenti di Parigi. È il risultato del progetto firmato dall’architetto Stéphane Malka che si basa sull’uso intelligente di cubi in legno aggiunti alla facciata. Un ottimo esempio di connubio tra le esigenze di una maggiore efficienza energetica e la flessibilità dell’architettura parassita.
Con questo termine si intende una pratica di riciclo dello spazio urbano e di ripensamento delle sue potenzialità attraverso le quali si ridisegnano i volumi degli edifici preesistenti, aggiungendovi estensioni sia temporanee che stabili. Oltre a sfruttare gli spazi interstiziali tra edifici diversi, non mancano negli ultimi anni esempi di “superfetazioni” architettoniche annesse alle facciate delle strutture esistenti. Quest’ultimo è il caso del progetto Plug-in City 75, situato nel cuore del 16° arrondissement della capitale francese, a poca distanza dalla Senna.
L’edificio di partenza è caratterizzato da prestazioni energetiche completamente insoddisfacenti per gli standard attuali. Una situazione dovuta alla presenza di ponti termici, cattivo isolamento e infissi con prestazioni scadenti, che portano il consumo energetico annuo della struttura a 190 KWh per metro quadro. Dal momento che il regolamento comunale impedisce di modificare l’altezza degli edifici, la soluzione adottata da Malka consiste nell’inserire sulla facciata cubi in legno come estensioni degli ambienti interni, ampliandone la metratura.
Questi nuovi cubi sono interamente in legno proveniente da fonti gestite in maniera sostenibile e hanno una struttura modulare. Ciò dà modo di assemblarli in poco tempo e di adattarli alle esigenze specifiche dell’edificio, a cui vengono poi aggiunti. L’insieme degli interventi di architettura parassita ha consentito a Malka di abbattere il consumo energetico fino a 45 kWh per metro quadro l’anno. Ogni cubo può presentarsi come una sorta di bow window, migliorando l’illuminazione naturale, ma anche essere trasformato in giardino pensile. L’intera facciata è poi percorsa da un giardino verticale.