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L’edilizia sociale diventa smart e taglia i consumi

Domotica, coibentazione e ventilazione meccanica hanno trasformato la vita degli abitanti di due case popolari inglesi. Grazie al progetto Retrofit Plus ora consumano l’80% di energia in meno

 

L'edilizia sociale diventa smart e taglia i consumi

 

(Rinnovabili.it) – Trasformare gli alloggi di edilizia sociale in avveniristiche smart house, capaci di tagliare fino all’80% di consumi energetici. Questo l’obiettivo di Retrofit Plus, progetto pilota avviato a Birmingham, in Inghilterra, da un consorzio di università e aziende, tra cui Beattie Passive, Birmingham City University e InteSys.

 

Il consiglio comunale ha consegnato all’iniziativa due villette a schiera nella zona di Shard End, facenti parte del parco di edifici residenziali pubblici della città. I residenti hanno potuto continuare a vivere tranquillamente nelle proprietà, mentre venivano eseguiti i lavori di riqualificazione.

Il progetto ha applicato una serie di misure di efficienza energetica già disponibili sul mercato, come i sistemi per la coibentazione domestica TCosy; questi incapsulano la casa dalle fondamenta al tetto in una sorta di guscio vuoto all’interno e in cui viene iniettato materiale isolante. Così si crea uno strato coibentante continuo intorno all’edificio, eliminando le perdite di calore e rendere gli edifici privi di spifferi.

Come parte degli interventi di retrofit, sono stati installati nuovi vetri tripli (valore di trasmittanza termica pari a 0.78W / m2K) e un impianto di ventilazione meccanica con recupero di calore ad alta efficienza. L’intero sistema è stato costruito secondo gli standard di casa passiva, offrendo livelli di energia e di comfort all’avanguardia. La termografia e la scansione laser 3-D hanno costituito una parte dell’indagine pre-interventi, permettendo la creazione di modelli di progettazione simulata al fine di pianificare il modo migliore per ottenere un punteggio emissivo pari a zero.

 

Sono stati istallati inoltre, sensori hi-tech ed un impianto domotico per il controllo automatico della temperatura interna, capace di imparare dalle abitudini degli inquilini. I primi risultati sulle due villette test hanno mostrato una riduzione dell’80 per cento nel consumo di energia.

“Non abbiamo avuto bisogno del riscaldamento anche quando la temperatura esterna è scesa sotto lo zero“, spiegano entusiasti i residenti. Si spera lo schema possa aumentare il valore delle abitazioni, aiutando il processo di rigenerazione delle aree urbane. Le case sono state ora formalmente “restituite” al consiglio comunale di Birmingham, ma il loro consumo energetico continuerà ad essere monitorato fino alla fine di questa estate.

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