Per dare maggiore sicurezza e una nuova veste alle scuole italiane Legambiente e INBAR hanno firmato il Protocollo d'Intesa per l'edilizia scolastica
“L’iniziativa intrapresa con Legambiente – dichiara Giovanni Sasso, presidente dell’Istituto nazionale di Bioarchitettura – rappresenta il tentativo di individuare uno standard, replicabile e di qualità, per progetti di riqualificazione che superino i ristretti confini degli interventi di solo miglioramento energetico; l’adeguamento dell’edilizia scolastica può invece diventare l’occasione per integrare nel progetto anche altri valori propri della bioarchitettura: oltre alle prestazioni energetiche (almeno di CLASSE C), anche la qualità degli spazi indoor, l’impiego di materiali naturali, la tutela della risorsa idrica, la partecipazione degli utenti (insegnanti, personale e alunni), l’ottimizzazione dell’uso del sole, ecc. Il nostro interesse per questo progetto risiede proprio nel fatto che si possa fare sostenibilità a 360 gradi e ciò, in particolare, in un contesto in cui si vuole riconoscere un valore educativo proprio alla stessa struttura edilizia che ospita una comunità in formazione”.
Scuole più sicure e all’avanguardia sono solo due degli scopi principali della firma apposta stamane grazie alla quale si procederà all’individuazione nelle regioni di scuole pilota, una per ogni ordine e grado, dove Legambiente e l’Istituto Nazionale di Bioarchitettura elaboreranno protocolli di intervento per arrivare a fornire linee guida, interventi da attuare e criteri di gestione sostenibile.
A dare il via al progetto l’Istituto Comprensivo romano di Viale Adriatico 140 nel Municipio III di Roma, dove è stato compiuto un primo controllo dell’edificio e del quale si parlerà questo giovedì nell’incontro con il Municipio.
“In Italia la situazione dell’edilizia scolastica italiana – spiega Vanessa Pallucchi, responsabile scuola e formazione di Legambiente – continua ad essere in uno stato di permanente emergenza sul fronte degli interventi e della messa in sicurezza. Occorre superare la necessità di operare in uno stato di immediata urgenza, come sta facendo ora il governo, per arrivare ad una programmazione a lungo termine che metta al centro la qualità degli interventi nell’ottica della sicurezza, della sostenibilità energetica e della funzionalità didattico educativa degli edifici. Al centro del dibattito sul degrado del nostro patrimonio edilizio scolastico che ricordiamo, secondo ecosistema scuola necessita ancora oggi per più del 37% di edifici di interventi urgenti di manutenzione, c’è sempre stata la necessità di fondi e mai la qualità degli interventi. È ora che si inizino a mettere in fila una serie di coperture economiche da destinare alle scuole. Con questa intesa vogliamo confrontarci con le amministrazioni per riqualificare e costruire una nuova ‘generazione’ di scuole, meno costose da un punto di vista energetico, di più facile gestione e soprattutto che motivano all’apprendimento e alla partecipazione perché costruite ed organizzate in modo diverso”.