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Edifici passivi: a New York il più alto del mondo

Edifici passivi: a New York il più alto del mondo

 

(Rinnovabili.it) – Il campus sostenibile che Cornell Tech sta per costruire a Roosvelt Island a New York diventerà il più alto tra gli edifici passivi di tutto il mondo.

L’ateneo di scienze applicate nella parte più alta conterà 250 piani, che saranno destinati al dormitorio per gli studenti che svetterà tra le aule ecocompatibili ed il parco che circonda tutto il campus.

Il dormitorio riuscirà ad ospitare oltre 520  studenti e sarà completato entro il 2017. Grazie all’attenta progettazione dell’involucro che non lascerà spazio a ponti termici o perdite di calore l’enorme passivhouse risparmierà circa 882 tonnellate di CO2 ogni anno, se paragonata ad un altro edificio con le stesse dimensioni nello stesso luogo.

L’obiettivo dei progettisti è di costruire un edificio completamente a tenuta d’aria e per questo sono disposti a sacrificare le grandi superfici trasparenti che contraddistinguono l’architettura del centro di New York sostituendole con vetrate modeste, che garantiscono la giusta illuminazione degli interni senza alterare la trasmittanza dell’involucro.

 

“Ci saranno finestre ben dimensionate che rendono piacevole la vista, ma non sono grandi come potrebbero se fossero dimensionate in base alle tendenze del mercato”, ha spiegato Arianna Sacks Rosenberg, senior project manager presso Hudson.

 

Il primato mondiale per gli edifici passivi

La costruzione costerà intorno ai 115 milioni di dollari, poco più di 135 milioni di euro, e sarà il 5% più costosa della media degli edifici ma riuscirà a ridurre del 70% i consumi di energia, un aspetto che permetterà di rientrare in tempi brevissimi della maggiorazione della spesa per la realizzazione dell’edificio.

Negli Stati Uniti nella maggior parte dei casi gli edifici passivi sono abitazioni unifamiliari, ma con questo progetto gli Handel Architects vogliono dimostrare che anche i grattacieli possono essere icone dell’efficienza energetica se progettati con i giusti principi.

 

“In un certo senso, è come se fossimo il beta testing di un nuovo modello di una vettura che tutti conoscono già abbastanza bene, ma ci sono delle modifiche in corso ed alcuni componenti della vettura devono essere progettati meglio, per adattarsi perfettamente”, ha aggiunto Blake Middleton, una dei partner dello studio.

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