(Rinnovabili.it) – Dall’Università di Denver in Colorado è stato brevettato un nuovo sistema costruttivo che trasforma i rifiuti come carta, canapa ed erbacce in uno degli ecomateriali più innovativi nel mondo del green building.
Sviluppato dal docente di architettura Julee Herdt e dall’ex studente Kellen Schauermann, il nuovo sistema costruttivo ha preso il nome BioSIPS – acronimo di pannelli bio strutturali isolati – ed è adatto alla costruzione di pavimenti, pareti e tetti negli edifici di bio-architettura.
Questi pannelli che si inseriscono nella famiglia degli ecomateriali da costruzione, sono stati testati per la prima volta nel 2007 nella realizzazione di un’intera abitazione che dimostra come gli scarti possano essere impiegati per creare risorse efficienti e funzionali.
“BioSIPS consuma effettivamente i rifiuti delle società e trasforma tonnellate di “Immondizia” in prodotti preziosi per edifici sicuri, forti ed energeticamente efficienti – ha spiegato la professoressa Julee Herdt –“Nei materiali di scarto c’è la bellezza e un grande valore. Ci vogliono solo i metodi ed i processi giusti per trovarlo e con BioSIPS abbiamo inventato e brevettato queste tecniche.”
L’evoluzione della prima tipologia di pannelli è un materiale che si può curvare, piegare e riesce a prendere forme impensabili con altri tipi di supporti. Le caratteristiche principali di questi ecomateriali sono la leggerezza e la facilità di montaggio, oltre che la sostenibilità e le ottime prestazioni termo igrometriche.
Il team di ricerca che ha collaborato con il US Department of Agriculture, Forest Products Laboratory, si augura che un giorno ecomateriali come questi sostituiranno quelli a base di petrolio, nocivi per l’ambiente e le persone. Nel frattempo la professoressa ed i suoi studenti stanno mettendo a punto nuovi prototipi bio based, tra i quali una minicasa a Boulder, in Colorado.