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Dl Milleproroghe, ok a comunità energetiche e autoconsumo collettivo

dl milleproroghe
Credit: Magdalena Sikorska © 123RF.com

Le novità sull’energia condivisa contenute nel Dl Milleproproghe

(Rinnovabili.it) – Messe le basi anche in Italia per la creazione di comunità rinnovabili e sistemi di autoconsumo collettivo. Ad aprire la porte a questi nuovi modelli energetici è Dl Milleproroghe, il provvedimento con cui annualmente il Governo cerca di risolvere alcune disposizioni urgenti. Il testo è attualmente in mano alla Camera dove ieri le commissioni Affari Costituzionali e Bilancio hanno approvato un emendamento espressamente dedicato all’autoconsumo da fonti rinnovabili. Ad essere precisi le proposte emendative erano tre, tutte identiche, a prima firma rispettivamente Patassini (Lega) Sut (M5S) e Gadda (Italia Viva).

Nel dettaglio la modifica al Dl Milleproroghe appena votata, anticipa il recepimento di alcune norme della nuova direttiva comunitaria sulle rinnovabili, la RED II. L’atto europeo ha incluso tra i suo articoli misure specifiche per consentire alle famiglie, alle comunità e alle imprese di trasformarsi in produttori di energia pulita. Misure che offrono la possibilità agli edifici residenziali di installare un singolo sistema fotovoltaico e alimentare diversi appartamenti o ai cittadini di creare comunità energetiche locali autosufficienti.

Il Governo italiano è oggi al lavoro per adottare nella propria legislazione la direttiva comunitaria con un provvedimento ad hoc, ma il Milleproroghe permetterà di anticipare i tempi per ciò che concerne autoconsumo collettivo ed energy communities (art. 21 e 22 della RED II).

Emendamento autoconsumo collettivo e comunità energetiche, cosa prevede?

La proposta di modifica permette ai consumatori di energia elettrica possono associarsi per divenire prosumer che agiscono collettivamente a patto ovviamente che questa attività non costituisca l’attività commerciale o professionale principale. I nuovi energy citizens devono però rispettare alcune condizioni.

 1. Devono produrre energia destinata al proprio consumo con impianti alimentati da rinnovabili di potenza complessiva non superiore a 200 kW, entrati in esercizio successivamente alla data di entrata in vigore del dl Milleproroghe.

2. Devono condividere l’energia prodotta utilizzando la rete di distribuzione esistente. L’energia condivisa è pari al minimo, in ciascun periodo orario, tra l’energia elettrica prodotta e immessa in rete dagli impianti a fonti rinnovabili e l’energia elettrica prelevata dall’insieme dei clienti finali associati;

3. L’energia deve essere condivisa per l’autoconsumo istantaneo, che può avvenire anche attraverso sistemi di accumulo.  

4.  Nel caso di comunità energetiche rinnovabili i punti di prelievo dei consumatori e i punti di immissione degli impianti di cui sono ubicati su reti elettriche di bassa tensione sottese, alla data di creazione dell’associazione, alla medesima cabina di trasformazione MT/BT;

5. Nel caso di autoconsumatori di energia rinnovabile che agiscono collettivamente, gli stessi devono trovarsi nello stesso edificio o condominio.

La notizia è stata accolta con soddisfazione da Legambiente che oggi ricorda come il testo votato sia nato da una propria proposta, in collaborazione con Italia Solare, lo scorso novembre a Rimini durante la Fiera Ecomondo. “Merito per l’iniziativa – ha spiega Edoardo Zanchini, vicepresidente dell’associazione- va dato anche al senatore Gianni Girotto, presidente della Commissione Industria del Senato, del Movimento 5 stelle, che ha portato avanti la nostra proposta coinvolgendo il ministero dello Sviluppo economico. E teniamo a mettere in evidenza l’ampio consenso parlamentare che si è creato intorno a questa idea, che ha visto l’adesione del Pd e un identico emendamento è stato presentato dalla Lega e da Italia Viva. A dimostrazione che sulle innovazioni ambientali oggi si può costruire un ampio consenso con l’obiettivo di promuovere interventi virtuosi”.

“Esprimo grande soddisfazione per l’approvazione, nel Milleproroghe, di una vera e propria rivoluzione, da sempre fortemente voluta dal M5S, nelle modalità di produzione e consumo dell’energia rinnovabile. Si tratta dell’emendamento che permette la realizzazione delle Comunità energetiche e dell’Autoconsumo Collettivo, passando quindi dal classico modello centralizzato ad un modello decentralizzato e di vera e propria democrazia energetica, ha affermato il senatore Girotto. “Sul lato dei privati, pensiamo solo al fatto che in Italia vi sono 20 milioni di cittadini che vivono dentro 1,2 milioni di condomini piuttosto vecchi, che sprecano più della metà dell’energia acquistata per scaldarli d’inverno e rinfrescarli d’estate. Ora, grazie alle detrazioni fiscali per la riqualificazione energetica degli edifici e alla possibilità finalmente di autoconsumare l’energia, in un colpo solo possiamo dimezzare il costo delle bollette per i condòmini (ed abbassarle per tutti gli italiani), diminuire considerevolmente il fabbisogno nazionale di energia, creare moltissimo lavoro per le nostre micro e Pmi, rientrare dell’investimento delle spese in 3 anni, far emergere il “nero” e pertanto creare i presupposti per diminuire le tasse a tutti. Sul lato delle imprese vi saranno ugualmente grandi opportunità di risparmio permesse dalle suddette nuove configurazioni, e vogliamo sottolinearlo, con particolare risalto per le micro e piccole imprese, che, come i cittadini, potranno costituire delle Comunità energetiche, condividendone costi e benefici”.

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