(Rinnovabili.it) – Forse non tutti sanno che le aree adiacenti ai punti vendita dei carburanti possono presentare problemi non indifferenti per la salute. Come dimostrato nel 2011 da uno studio del Journal of Environmental Managemen, vivere entro 100 metri dalle colonnine di benzina espone persone ed animali ad un rischio non indifferente: nei pressi dei distributori infatti esiste una pericolosa dispersione di sostanze inquinanti, un mix di gas combusti e incombusti, polveri sottili e altri composti chimici che arrivano dall’auto in attesa e dai vapori emessi dai carburanti caricati e scaricati dalle cisterne che riforniscono i benzinai. Per risolvere il problema il Governo italiano ha redatto a punto un regolamento dedicato alla rapida attuazione degli interventi di bonifica sulla rete di distributori di carburante e il riutilizzo delle aree in assoluta sicurezza sanitaria e ambientale.
Il decreto pubblicato proprio in questi giorni nella Gazzetta Ufficiale, introduce delle semplificazioni delle misure di decontaminazione, semplificazioni che, spiega il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti – sono la chiave per una buona politica ambientale: l’obiettivo di questo governo è sempre quello di velocizzare gli interventi necessari, spesso bloccati da lungaggini burocratiche, con l’introduzione di regole più chiare e semplici da attuare. Questo nuovo strumento per le reti di carburante è una garanzia in più per l’ambiente e i cittadini”. Gli impianti di distribuzione dei carburanti rappresentano in Italia, secondo recenti dati Ispra, circa il 20% dei siti potenzialmente contaminati del territorio nazionale. Lo schema di provvedimento disciplina i criteri, le procedure e gli obiettivi di intervento, tenendo conto dell’effettivo utilizzo e delle caratteristiche ambientali delle aree dei punti vendita carburanti, come delle aree limitrofe. L’obiettivo è prevenire, ridurre ed eliminare nel modo più efficace i rischi per la salute dovuti alla potenziale esposizione a sostanze inquinanti. Il decreto ministeriale attua quanto previsto dal Decreto Legislativo 3 aprile 2006, n. 152 “Norme in materia ambientale”.