(Rinnovabili.it) – Il D.lgs Biocarburanti incassa il secondo sì. Dopo l’approvazione del Senato, anche la Camera dà l’ok al provvedimento d’attuazione delle direttive Ue 2015/652 e 2015/1513 sulla qualità della benzina e del diesel e la promozione dei biofuel, approvato in via preliminare in Cdm a metà dicembre. Il via libera ottenuto dalle Commissioni riunite VIII Ambiente e X Attività produttive, è accompagnato da alcune osservazioni che riguardano tra le altre cose le materie prime seconde da impiegare nei digestori.
I deputati fanno notare che, ad oggi, la normativa italiana non prevede esplicitamente la possibilità di lavorare meccanicamente gli scarti provenienti dall’industria alimentare e come il digestato ottenuto da quest’ultimi sia ancora considerato «rifiuto» e quindi inutilizzabile a fini agronomici. Una mancanza, spiegano, che penalizza l’intero sistema perché l’impiego “di quel materiale migliorerebbe il rendimento dell’impianto di biodigestione grazie a un puntuale bilanciamento e controllo della matrice d’ingresso, il cui potere metanigeno è nettamente superiore dopo la miscelazione”.
“Tutto questo – si legge nelle osservazioni pubblicate – penalizza lo sviluppo di un’economia circolare, perseguita sia a livello nazionale che europeo, considerato che le tonnellate di scarti provenienti dall’industria agroalimentare, che potrebbero essere valorizzati destinandoli agli impianti di biodigestione, con un risparmio anche in termini di riduzione delle emissioni di CO2, sono ora destinate allo smaltimento in discarica o verso altre forme di recupero”.
I parlamentari ritengono che andrebbe attentamente valutata quindi l’opportunità di disposizioni che prevedano che gli scarti organici provenienti dall’industria alimentare e dalla lavorazione agroalimentare, lavorati meccanicamente a freddo e in impianti autorizzati, costituiscano “matrice d’ingresso” per il digestato. Questo anche alla luce degli ultimi orientamenti della Commissione europea che ha posticipato la valutazione di un ampliamento dell’allegato IX della direttiva UE 2015/1513, il documento contenente la lista di Materie prime e carburanti il cui contributo per il conseguimento dell’obiettivo del 10% di fonti rinnovabili nei carburanti per trasporti, è considerato pari a due volte il loro contenuto energetico. “È opportuno – affermano le Commissioni riunite – che il Governo tenga in debita considerazione la necessità di tale evoluzione normativa”.