(Rinnovabili.it) – Le tecnologie di accumulo, che riguardino l’autoconsumo domestico, i veicoli elettrici o la flessibilità di rete, stanno aumentando la domanda globale di litio. Nonostante si tratti di un elemento non raro, sono relativamente pochi i minerali e i relativi depositi da cui è possibile ottenerlo in maniera conveniente per l’uso industriale. Senza contare che il processo d’estrazione dai minerali è particolarmente energivoro.
Per questo motivo, la fonte principale sono attualmente le salamoie, ma quelle utili sono concentrate in poche aree del pianeta, per lo più in Cina e Sud America.
Una nuova area d’estrazione potrebbe però trovarsi in Cornovaglia. Un team di scienziati informatici della Satellite Applications Catapult (SAC) del Regno Unito sta conducendo un nuovo studio, finanziato da Innovate UK, per capire se sia possibile rilevare la presenza del prezioso elemento dallo spazio mediante l’imaging satellitare.
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I dati di questa indagine saranno integrati con informazioni geologiche al fine di creare una “mappa prospettica” che aiuti a identificare le strutture sotterranee che potrebbero ospitare il litio nelle acque. Il gruppo di scienziati si sta concentrando sul suolo della Cornovaglia, dove una serie di studi storici testimoniano la presenza di salamoie contenenti litio fin dalla metà del 1800.
La sfida è capire se le tecniche satellitari possono davvero aiutare a selezionare le aree prioritarie dove concentrare le future attività d’esplorazione. Tali tecniche comprendono la valutazione della geologia e della vegetazione, e i dati ottenuti permetteranno al team di sviluppare anche un software in grado di monitorare l’impatto di una miniera di litio durante tutto il suo ciclo di vita.
Jeremy Wrathall, fondatore e CEO di Cornish Lithium Ltd, la società a capo del progetto, spiega: “Siamo lieti di far parte di questa entusiasmante iniziativa, nonché del riconoscimento ricevuto da Innovate UK. Il litio ha un’importanza strategica significativa per l’economia del Regno Unito e speriamo che il finanziamento acceleri la comprensione del potenziale della Cornovaglia. Siamo convinti che le tecniche sviluppate da questo studio si riveleranno di grande interesse per l’industria mineraria a livello globale, data la crescente importanza degli strumenti satellitari come strumento di esplorazione non invasivo in tutto il mondo”.