(Rinnovabili.it) – Innovazione e cultura: sono questi i due cavalli di battaglia sui cui scommette oggi il settore del riciclo della plastica per consolidare la rivoluzione industriale già avviata. Negli ultimi 10 anni questo comparto ha portato all’Italia benefici ambientali, economici e sociali importanti: 7,1 milioni di tonnellate di emissioni di CO2 evitate, 3.000 milioni di euro di indotto generato e oltre 8.000 addetti occupati nella filiera del riciclo imballaggi in plastica.
Ma il comparto non si siede neppure un attimo per riprendere fiato. Al contrario, preme l’acceleratore sulla comunicazione e l’innovazione tecnologia per migliorarsi ulteriormente. A rivelarlo sono gli stessi partecipanti della tavola rotonda «Riduzione, riutilizzo, riciclo e recupero: idee, ricerche e innovazione per le mille vite della plastica», promossa dal consorzio Corepla in occasione di Ecomondo a Rimini. Introdotto dalla lectio magistralis di Philippe Daverio che ha ricordato le “radici antropologiche” della buona pratica del riutilizzo, l’incontro ha gettato un rapido sguardo sul futuro del settore; un futuro in cui l’obiettivo è quello di crescere come spiega Giorgio Quagliuolo, presidente Corepla: “L’incremento degli indici di riciclo e il miglioramento della qualità dei materiali selezionati sono gli obiettivi che ci poniamo oggi. Raggiungibili con l’ottimizzazione dei processi, la selezione di nuove tipologie di imballaggi in grado di alimentare filiere di riciclo esistenti o innovative e creazione di micro filiere sperimentali. Tutto questo alimentato dalla raccolta differenziata domestica che continua a crescere. L’obiettivo di 1 milione di tonnellate è a portata di mano”.
Per un settore che, come afferma Barbara Degani, Sottosegretario del Ministero dell’Ambiente, “dal punto di vista tecnologico è tra i più avanzati”, la scelta di continuare puntare su ricerca e sviluppo fa parte del suo DNA. “La ricerca e l’innovazione tecnologica ha aggiunto Roberto De Santis, Presidente Conai saranno determinanti, nei prossimi anni, per il riciclo degli imballaggi in plastica. E’ per questo che Conai ha deciso di finanziare progetti di ricerca attraverso accordi con CNR e Università, puntando sulla possibilità di ottenere manufatti ad alte prestazioni, partendo da plastiche di diversa natura”.
Sull’argomento è intervenuto anche Carlo Milanoli, Presidente Eurepack “La grande versatilità della plastica permette la realizzazione di imballaggi che soddisfano tutte le esigenze d’impiego. Si possono infatti realizzare imballaggi riutilizzabili, leggeri e resistenti, come ad esempio le cassette in plastica, che permettono fino a 50 cicli di utilizzo al termine dei quali tornano nuova materia prima grazie alla loro riciclabilità. Un perfetto esempio di economia circolare”.