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Nuovi contratti di rendimento energetico per consumatori più smart

contratti di rendimento energetico
Foto di Werner Redlich da Pixabay

 

 

(Rinnovabili.it) – Migliorare l’intelligenza degli edifici, identificando e sviluppando modelli di business innovativi basati su ICT e Internet delle cose. Questi sono solo due degli obiettivi che si è data AmBIENCe (acronimo di Active Managed Buildings with Energy PerformaNce Contracting”), iniziativa di ricerca europea, finanziata dal programma Horizon2020. Il progetto nasce per estendere il concetto dei tradizionali Contratti di Prestazione Energetica agli edifici attivi, ossia quegli immobili i cui consumi energetici possono essere controllati in maniera attiva e intelligente dagli utenti.

 

 

Cosa sono i Contratti di prestazione energetica?

Per capirne i vantaggi sono necessarie alcune premesse. I Contratti di prestazione energetica o Energy Performance Contract (EPC) sono una tipologia di accordo con cui le società di servizi energetici (ESCo) realizzano interventi di efficienza energetica su impianti o edifici. Nel dettaglio, con questi contratti le imprese ESCo assumono l’incarico per effettuare un determinato lavoro di riqualificazione energetica dietro un corrispettivo, pagato dal beneficiario di questi interventi, correlato all’entità dei risparmi energetici ottenuti.

 

In questo contesto, cosa si propone di fare il progetto AmBIENCe? Di definire un nuovo contratto EPC più flessibile che incoraggi i proprietari degli edifici, o più semplicemente i consumatori ad assumere un ruolo attivo nella gestione energetica. Ad esempio tramite la partecipazione a programmi di demand-response che ricompensano gli utenti finali in cambio di una riduzione temporanea dei loro consumi.

“Con i progressi in diversi settori tecnologici come quello dell’ICT (Information and Communication Technologies), l’Internet of Things, le apparecchiature dei sensori e i dispositivi di controllo automatico, AmBIENCe supera il concetto di edifici passivi – si legge nel sito del progetto – adottando l’approccio del Controllo Attivo, che utilizza la flessibilità intrinseca degli edifici per ridurre ulteriormente gli sprechi energetici e i relativi costi dell’energia, massimizzare l’autoconsumo di energia rinnovabile e offrire servizi innovativi agli operatori di rete e di mercato”.

 

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L’iniziativa coinvolge sette partner di quattro Paesi europei, tra cui l’ENEA per l’Italia. Insieme si occuperanno di definire un nuovo modello di contratti di prestazione energetica, con il rispettivo modello di business associato e di testarlo su cinque edifici pilota in Portogallo e Belgio. Inoltre il gruppo fornirà una piattaforma per il calcolo dei risparmi e degli incentivi associati. In questo contesto, spiega Marialaura Di Somma ricercatrice del Centro Ricerche ENEA di Portici e responsabile scientifica del progetto, il ruolo dell’agenzia nazionale “è quello di effettuare un’analisi dei contratti di rendimento energetico esistenti e dei servizi di demand-response per gli edifici in ambito europeo, sviluppando  algoritmi di gestione energetica ottimale”.

I partner elaboreranno anche una serie di linee-guida e raccomandazioni per i decisori politici e gli enti regolatori allo scopo di favorire l’implementazione di contratti EPC attivi per un’ampia gamma di tipologie di edifici appartenenti al settore residenziale, commerciale e terziario.

“Sono previsti vantaggi specifici anche per il settore business, con modelli di contratto che propongono soluzioni orientate al cliente in grado di determinare un bilanciamento ottimale tra costi di investimento energetico e risparmi”, ha aggiunto Somma. “Questo sarà possibile grazie al controllo attivo della domanda e alla garanzia sulle performance. In questo modo saranno favoriti anche gli investimenti per il retrofit energetico, ovvero la riqualificazione energetica dell’edificio, come ad esempio l’involucro edilizio e gli impianti di produzione, gli impianti fotovoltaici, i sistemi di accumulo energetico, l’elettrificazione del riscaldamento e l’installazione di colonnine di ricarica per veicoli elettrici presso le abitazioni”.

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