Dalla Environment Analyst il rapporto che evidenzia il valore del mercato della consulenza ambientale calcolato in oltre 27 miliardi di dollari a livello globale e trainato dalla domanda di servizi di gestione di aree contaminate
(Rinnovabili.it) – L’espansione della domanda dei settori energia e servizi pubblici continua a crescere, e di pari passo deve adeguarsi anche il mercato globale della consulenza, che ha raggiunto i 27 miliardi di dollari di valore. Un mercato che anche lo scorso anno è cresciuto del 3,6% e che sembra destinato a non arrestare la propria espansione nei prossimi 5 anni.
Una nuova ricerca della Environment Analyst ha chiarito infatti che l’industria sta riuscendo a soddisfare le esigenze in numerosi mercati chiave.
“Le disparità economiche regionali di tutto il mondo hanno costretto il settore ad essere sia più reattivo sia più adattabile di fronte alla situazione di mercato spesso incerta e in rapida evoluzione relativamente ai loro mercati nazionali ed esteri”, ha detto Liz Trew, direttore di Global Market Intelligence Service di Environment Analyst e co-autore della relazione, in un comunicato. “Nel complesso, però, vediamo che molti dei principali operatori mondiali in questo campo non solo si stanno riprendendo dall’impatto della crisi finanziaria globale e da programmi di austerità del governo in corso, ma devono anche rispondere a condizioni difficili diffuse.”
La relazione mette in evidenza che i servizi riservati alla gestione delle aree contaminate per il momento domina il mercato della consulenza ambientale rappresentando il 29% delle entrate a livello globale. A seguire si trovano i servizi idrici e la gestione dei rifiuti che rappresentano il 24% del mercato per poi passare alla valutazione d’impatto ambientale e allo sviluppo sostenibile che ha generato il 17% dei ricavi. Al contrario, la gestione ambientale, il rispetto e i servizi di due diligence rappresentavano poco più del 15 per cento del mercato, mentre il cambiamento climatico e servizi legati all’energia generato un ulteriore 9,4 per cento del totale.