Al posto di un garage di soli 14 mq un team USA è riuscito a ricreare una micro bioarchitettura completa di fitodepurazione, energia pulita e orto urbano
(Rinnovabili.it) – Per rispondere tempestivamente e creativamente alla crescente domanda di alloggi globale, il team interdisciplinare della Savannah College of Art and Design (SCAD) è riuscito a creare una bioarchitettura in miniatura partendo dalla riqualificazione di un parcheggio inutilizzato ad Atlanta.
In poco più di 14 mq, lo spazio occupato da una vettura, il team di studenti, professori e ricercatori della Savannah College of Art and Design, ha saputo ricreate tre prototipi differenti di SCADpad, delle vere e proprie micro residenze complete di ogni genere di comfort realizzate in Nord America, Europa ed Asia.
Secondo un censimento statunitense, solo negli Usa i posti auto sarebbero circa 105 milioni, approssimativamente 5 volte più numerosi del numero di auto immatricolate ad oggi. Trasformando anche solo una parte di questi garage in residenze, secondo il team di SCAD si potrebbero ottenere migliaia di residenze urbane attraenti, confortevoli ed ecoefficienti.
Mai come in questo caso “l’unione fa la forza”, infatti in poco più di 10 mesi un team di 75 studenti Savannah College of Art and Design (SCAD), 37 alunni e 12 professori SCAD provenienti da 12 differenti corsi di laurea universitari, sono riusciti a realizzare tre differenti progetti pilota di SCADpad, ubicati in Europa, in Asia ed in Nord America, con tanto di impianti per la produzione di energia pulita, orti urbani comunitari, un sistema di illuminazione naturale a fibre ottiche e un giardino fitodepurante per il recupero delle acque grigie.
Come se non bastasse ciascuna micro bioarchitettura SCADpad è dotata di un impianto domotico intelligenti, attraverso il quale è possibile monitorare in tempo reale i consumi di tutta la micro residenza, programmare l’accensione e lo spegnimento delle luci a LED e regolare l’intensità luminosa attraverso il controllo diretto dei vetri termosensibili applicati alle finestre, in grado di reagire autonomamente o manualmente alla luce ed al guadagno solare.
All’esterno di ciascuna di queste piccole comunità di micro bioarchitetture è stato poi collocato un apposito sistema per il compostaggio dei rifiuti umidi, producendo in tal modo il fertilizzante naturale necessario alla coltivazione dei piccoli orti urbano comunitari.